IL GIARDINO LIBERATO
FRESCHE SCOPERTE
NEL CUORE DI NAPOLI

Dietro un alto muraglione di tufo, a pochi minuti di cammino dall’animata piazza Scipione Ammirato nel cuore del rione Materdei, si cela un luogo speciale, poco noto fuori dal quartiere. È l’ennesima sorpresa che Napoli accoglie tra le sue pieghe e riserva ai viandanti curiosi, che scantonano dai sentieri battuti, dalla routine dei luoghi e degli itinerari. È così che, in un’assolata mattina di novembre, un vecchio portone di legno si è schiuso cigolando davanti a noi e ci ha aperto un varco verso un altro mondo, in cui, tra le vestigia di un passato neanche tanto remoto, prende vita un bellissimo progetto, che lascia intravedere la possibilità di un futuro diverso, in cui gli spazi siano realmente condivisi, fruibili da tutti e gestiti in maniera collettiva.
Il 'Giardino liberato' nasce, come concetto e come impresa, nel 2012. È un progetto totalmente controcorrente in questi tempi di tracimazione dell’ego e di rispecchiamento narcisistico in selfie compulsivi. È un’utopia - all’insegna della libertà e della democrazia (quella autentica) – che mette al centro la comunità. E, incredibile ma vero, si tratta di un’utopia che si sta realizzando grazie alla conversione di un luogo abbandonato in uno spazio che si propone di essere di tutti, dove, come si legge nella dichiarazione d’intenti, “si sperimentano attività di resistenza alla crisi e modelli nuovi di relazioni umane”.
Che non si pensi ad attività barbose o a discorsi fumosi, però. Nel Giardino liberato, dove un tempo si aggiravano silenziose le monache teresiane intente a coltivare l’orto e immerse nella preghiera, succede di tutto. Non ci sono solo attività che si svolgono in pianta stabile, come il cineforum ”Cinema liberato”, i laboratori di sperimentazione musicale, l’officina per lavorare la cartapesta, un orto didattico per insegnare alle nuove generazioni a prendersi cura del verde, l’accoglienza dei bambini nell’ambito delle iniziative del “Giardino dei piccoli”, un laboratorio teatrale per gli anziani dal curioso nome di “Teatro degli S-Badanti”, corsi sportivi (dallo stretching alle arti marziali), incontri tra donne (“Le Janare dello stanzone”), e lo spazio che accoglie una biblioteca di quartiere. Il Giardino liberato si apre anche a svariate manifestazioni come la “Festa multiculturale e antifascista del Friariello” e il “Carnevale sociale” e a tanti altri eventi estemporanei proposti da chiunque abbia un’idea che venga approvata dall’assemblea.
La storia di questo complesso risale ai primi dell’Ottocento, quando vi si stabilì un gruppo di monache di clausura dell’ordine teresiano fuggite dal romitaggio sulle pendici del Vesuvio a seguito dell’eruzione del 1794. Nelle sale, nell’ex-refettorio e nei corridoi del convento, che per qualche anno fu adibito anche a educandato, sembra ancora di sentire il passo felpato delle suore e delle ragazze, anche se la chiesa è in rovina ed è stata totalmente saccheggiata e l’edificio fu abbandonato e ceduto al Comune che inizialmente intendeva utilizzarlo per creare residenze per anziani, ma rinunciò definitivamente all’iniziativa dopo il terremoto del 1980. Una pagina nera fu quella dell’occupazione della struttura da parte di esponenti del centro sociale “casa Pound”, durata però solo pochi mesi grazie all’intervento degli abitanti di Materdei che ne ottennero lo sgombero.
Ad occuparsi della gestione e della risistemazione del Giardino liberato e di quel che resta dell’edificio monastico, che per ora è solo in parte ristrutturato per mancanza di fondi, è un gruppo di appassionati, tra cui Rosario Nasti che ci ha fatto da “cicerone”, per i quali i “beni comuni urbani” non sono soltanto un ideale ma una necessità. Per questo si battono per la rivalorizzazione di spazi e immobili in disuso e la loro apertura a tutti. Non c’è solo il giardino liberato, ma molti altri posti tutti da (ri)scoprire, come il lido Pola, il centro “Scugnizzo liberato” a salita Pontecorvo, la Casa del popolo “Je So' Pazzo” (ex OPG), villa Medusa a Bagnoli e l’elenco non finisce qui…
(Giardino liberato - Salita San Raffaele
3 - Napoli
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