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Secondi

Baccalà allo zafferano in guazzetto di fave e carciofi

  • 2
  • 35 min
baccalà allo zafferano
Foto di Gianni Giagoni

Zodiaco

Una preparazione che troverà particolare apprezzamento nel Sagittario, un segno sicuro di sé. Tutti si accorgono che c’è. Crede fino in fondo a ciò che fa. Non ha angoli nascosti nella mente. ”Il bene che ciascuno appetisce per sé, lo desidera anche per gli altri….”. (Baruch Spinoza, 24 novembre 1632).



Arte

Nude with joyous painting di Roy Lichtenstein.



Ingredienti

  • cipolla rossa

  • carciofo

  • carota

  • filetto di baccalà già ammollato

  • fave fresche sgusciate

  • aglio

  • pinoli

  • zafferano

  • farina

  • olio EVO


baccalà allo zafferano

baccalà allo zafferano

baccalà allo zafferano


Preparazione

  1. Preparate un soffritto, facendo rosolare in mezzo bicchiere d’olio mezza cipolla tritata, due spicchi d’aglio e una cucchiaiata di pinoli....

    baccalà allo zafferano

    Aggiungete un po’ di carota tritata.
  2. Dopo qualche minuto aggiungete il carciofo pulito e tagliato a spicchi e le fave sgusciate.

    baccalà allo zafferano

  3. Fate cuocere, e nel frattempo preparate un brodo di verdure con dado e zafferano

    baccalà allo zafferano

    baccalà allo zafferano

  4. Tagliate il filetto di baccalà a grossi pezzi, infarinatelo, e aggiungetelo alla verdura nella casseruola.

    baccalà allo zafferano

    baccalà allo zafferano

  5. Dopo una leggera rosolatura coprite il tutto con il brodo allo zafferano.

  6. Lasciate cuocere per venti minuti a fuoco lento.

    baccalà allo zafferano

  7. Aggiungete di volta in volta il brodo mantenendo la consistenza preferita, deve mantenere una certa cremosità.

    baccalà allo zafferano

  8. Spegnete il fuoco e servite caldissimo.

    baccalà allo zafferano


note Noterelle

L’abbinamento tra carciofi e fave è nella tradizione gastronomica regionale italiana. È celeberrima l'idiosincrasia di Pitagora e della sua Scuola per le fave: non solo si guardavano bene dal mangiarne, ma evitavano accuratamente ogni tipo di contatto con questa pianta. Secondo la leggenda, Pitagora stesso, in fuga dagli scherani di Cilone, preferì farsi raggiungere ed uccidere piuttosto che mettersi in salvo attraverso un campo di fave .



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