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Primi piatti

Risotto al Castelmagno con asparagi

  • 2
  • 25 min
risotto al castelmagno
Foto di Gianni Giagoni

Zodiaco

È una preparazione apprezzata da un segno del Capricorno, segno che non crede a nulla e nessuno che non sia sé stesso. Il problema del Capricorno è quando diventa finalmente un campione (Cassius Clay, 17 gennaio 1942) perché non gli basta…. deve entrare nella leggenda.



Arte

White canoe di Peter Doig.



Ingredienti

  • dieci asparagi

  • mezza cipolla rossa

  • una bella fetta di Castelmagno

  • crema di riso

  • aglio

  • sei o sette pugni di riso Carnaroli

  • un litro di brodo vegetale

  • sale e pepe

  • olio EVO


risotto al castelmagno

risotto al castelmagno

risotto al castelmagno

risotto al castelmagno

risotto al castelmagno


Preparazione

  1. Scottate per dieci minuti gli asparagi in acqua bollente e salata,

    risotto al castelmagno

    fate dorare la cipolla in mezzo bicchiere d’olio con l’aglio, che poi dovete ricordarvi di levare.
  2. Preparate nel frattempo del brodo vegetale.

  3. Quando la cipolla è appassita versate il riso nella pentola dopo averlo sciacquato.

    risotto al castelmagno

    risotto al castelmagno

  4. Rosolatelo per pochi minuti e poi aggiungete il brodo. Fate cuocere per 15 minuti,

    risotto al castelmagno

    aggiungendo di volta in volta il brodo quando necessario.
  5. Unite gli asparagi e grattugiate abbondante formaggio Castelmagno.

    risotto al castelmagno

    risotto al castelmagno

    risotto al castelmagno

  6. ggiungete la crema di riso e fate cuocere ancora per cinque minuti.

    risotto al castelmagno

  7. Spegnete il fuoco e aggiungete il formaggio grattugiato per mantecare.

    risotto al castelmagno

  8. Lasciate riposare per due minuti e servite con una spruzzata di pepe appena macinato.

    risotto al castelmagno

    risotto al castelmagno


note Noterelle

Il Castelmagno è un vero gioiello della tradizione piemontese, apprezzato per la sua complessità di sapori (D.O.P.) prodotto nel territorio dei comuni di Castelmagno, Pradleves, e Monterosso Grana. Il Castelmagno ha una storia antica. Il primo documento in cui viene citato esplicitamente risale al 1277, quando si imponeva al comune di Castelmagno il pagamento di un canone annuale al marchese di Saluzzo, da effettuarsi in forme di formaggio Castelmagno anziché denaro. Un altro documento storico è un decreto di re Vittorio Amedeo II, che ordinava nel 1722 la fornitura di forme di Castelmagno al feudatario locale.
È un formaggio a pasta semidura, erborinata e friabile. La pasta è bianca o tendente al giallognolo, ma diventa giallo oro quando stagionata, con rare venature verdi dovute all’erborinatura. Il Castelmagno viene principalmente prodotto con latte vaccino di due mungiture consecutive (serale e mattutina). Talvolta viene addizionato con latte caprino o ovino, ma in percentuali che non superano mai il 20%. Dopo l’addizione di caglio di vitello, il latte viene portato a una temperatura variabile tra i 35°C e i 38°C. Successivamente, si procede alla pressatura della forma e al suo avvolgimento in un telo asciutto. Dopo questa fase, il formaggio viene salato, posto in fascere cilindriche e lasciato stagionare.



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