Zodiaco
È una preparazione apprezzata da un segno del Capricorno, segno che non crede a nulla e nessuno che non sia sé stesso. Il problema del Capricorno è quando diventa finalmente un campione (Cassius Clay, 17 gennaio 1942) perché non gli basta…. deve entrare nella leggenda.
Arte
White canoe di Peter Doig.
Ingredienti
- dieci asparagi
- mezza cipolla rossa
- una bella fetta di Castelmagno
- crema di riso
- aglio
- sei o sette pugni di riso Carnaroli
- un litro di brodo vegetale
- sale e pepe
- olio EVO
Preparazione
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Scottate per dieci minuti gli asparagi in acqua bollente e salata,
fate dorare la cipolla in mezzo bicchiere d’olio con l’aglio, che poi dovete ricordarvi di levare.
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Preparate nel frattempo del brodo vegetale.
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Quando la cipolla è appassita versate il riso nella pentola dopo averlo sciacquato.
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Rosolatelo per pochi minuti e poi aggiungete il brodo. Fate cuocere per 15 minuti,
aggiungendo di volta in volta il brodo quando necessario.
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Unite gli asparagi e grattugiate abbondante formaggio Castelmagno.
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ggiungete la crema di riso e fate cuocere ancora per cinque minuti.
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Spegnete il fuoco e aggiungete il formaggio grattugiato per mantecare.
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Lasciate riposare per due minuti e servite con una spruzzata di pepe appena macinato.
Noterelle
Il Castelmagno è un vero gioiello della tradizione piemontese, apprezzato per la sua complessità di sapori (D.O.P.) prodotto nel territorio dei comuni di Castelmagno,
Pradleves, e Monterosso Grana. Il Castelmagno ha una storia antica. Il primo documento in cui viene citato esplicitamente risale al 1277, quando si imponeva al comune
di Castelmagno il pagamento di un canone annuale al marchese di Saluzzo, da effettuarsi in forme di formaggio Castelmagno anziché denaro. Un altro documento storico è
un decreto di re Vittorio Amedeo II, che ordinava nel 1722 la fornitura di forme di Castelmagno al feudatario locale.
È un formaggio a pasta semidura, erborinata e friabile. La pasta è bianca o tendente al giallognolo, ma diventa giallo oro quando stagionata, con rare venature
verdi dovute all’erborinatura. Il Castelmagno viene principalmente prodotto con latte vaccino di due mungiture consecutive (serale e mattutina). Talvolta viene addizionato
con latte caprino o ovino, ma in percentuali che non superano mai il 20%. Dopo l’addizione di caglio di vitello, il latte viene portato a una temperatura variabile tra
i 35°C e i 38°C. Successivamente, si procede alla pressatura della forma e al suo avvolgimento in un telo asciutto. Dopo questa fase, il formaggio viene salato, posto
in fascere cilindriche e lasciato stagionare.