THE
DIPLOMAT
“You neeed to lean into the Cinderella thing”.
Donne, un consiglio, prima di iniziare: nel caso vogliate apparire professioniste determinate, spiriti liberi con gli attributi, fate come Keri Russell in 'The Diplomat'. Non andate mai dal parrucchiere! Se poi volete sembrare pure più toste e libere dalle convenzioni, non lavateveli nemmeno. Pare che averli in ordine vi potrebbe fare sembrare una frivola e fragile creatura, preoccupata più dell’apparire che dell’essere. .
Non fraintendetemi, Keri Russell è superlativa, austera e segaligna il giusto, fisico asciutto da maratoneta, taglia 36 scarsa, viso acqua e sapone, mascella volitiva, sguardo deciso, cazzuta e arrabbiata quando serve; il che è almeno una volta, se non di più, a puntata, che sono otto e che, doveroso spoiler - così non potrete dire che non vi abbiamo avvertiti- finiscono con un cliff hanger (finale sospeso per dirla come farebbe piacere a Meloni e entourage) che fa presagire, almeno speriamo, una seconda stagione.
Che ci piacerebbe. Ma che mette a dura prova la nostra pazienza, perché fino a tutto il 2024, visto che con Netflix sono ancora in trattative, non se ne parla.
La storia è presto detta: eletta suo malgrado Ambasciatrice Usa presso la Corte di Saint James nel corso di una pericolosa crisi internazionale, Kate Wyler (il personaggio interpretato dalla Russell) brava negoziatrice, impavida operatrice sul campo in Afghanistan, viene trasferita di peso a Londra assieme al marito Hal (impersonato con la dovuta, fascinosa, pericolosa ambiguità fisiognomica da Rufus Sewell); lui stesso ex ambasciatore di carriera che si fa, apparentemente, da parte per lasciare spazio alla compagna.
Peccato che sia un politicante a tempo pieno, con mire di potere ad ampio raggio e progetti ambiziosi, che orchestra gli eventi alle spalle dell’amata consorte la quale, ben consapevole della pericolosa imprevedibilità del personaggio, vorrebbe il divorzio. Ma la carne è debole e il bel Hal è pure parecchio sexy, quindi la cara Kate, che sarà anche tosta sul fronte diplomatico, in camera da letto ci casca sempre come una pera cotta.
Non entro nei dettagli, sappiate solo che gli ingredienti del Political Drama ci sono tutti: una portaerei in fiamme; 41 poveri marinai inglesi morti nell’esplosione perpetrata da ignoti; dei pericolosi mercenari naturalmente russi; un infingardo Primo Ministro e un fascinoso Ministro degli Esteri ambedue britannici; un Presidente degli Stati Uniti semi rimbambito (immagino che il riferimento a Biden sia del tutto casuale); una vice presidente donna in fase di buona uscita (immagino che il riferimento a Kamala Harris sia, anche in questo caso, del tutto casuale) e, per contorno, l’onnipresente Cia a fare da sfondo e a tramare nell’ombra… quanto basta per fare di The Diplomat una delle più intriganti e accattivanti serie su Netflix. Sempre a mio modesto parere.