Mare fuoriUn fenomeno da capogiro, la serie italiana ormai di culto, innanzitutto, ma non solo, per il pubblico tra i 16 e i 25 anni..
Questa è la via Se qualcuno vi saluta così, sappiate che è un mandaloriano e che, nonostante l’apparente sicurezza dell’assunto, non c’è una via precisa ..
Eric Cantona è una bestia d’uomo alto 1,90 (1,89 per l’esattezza). Quando faceva il calciatore si era conquistato il soprannome di The King.
La StoriaLa Storia con la maiuscola attraversa la serie, 50 puntate ispirate alle ‘Cronache sassoni’ di Bernard Cornwell girate in location grandiose e selvagge.
Una serie con tutti gli ingredienti del Political Drama: una portaerei in fiamme, 41 marinai morti, dei pericolosi mercenari, un infingardo Primo Ministro.
Risatea più non posso nella storia di una complicità e un’amicizia di lunghissima data, tra due amiche che si ritrovano davanti alla tele per guardare Jeopardy.
Un incrocio assai insidioso quello dove il racconto fa incontrare il mondo degli affari, quello della malavita e quello ebraico dei chassidim. Ne va della credibilità della storia in sé.
Un incrocio Persone come Henry Sugar si incontrano un po’ ovunque nel mondo, come alghe alla deriva: non sono particolarmente malvagie, ma non sono neanche brava gente. Fanno semplicemente parte dell’arredo.
Un focus La serie TV sulla Famiglia Addams è stato il primo progetto di Tim Burton in formato seriale presentato su Netflix a fine novembre 2022. Un focus su Mercoledì e non su tutta la famiglia.
Il racconto, preso dall’omonima graphic novel di Si Spencer (edita da Vertigo) si presentava intrigante. Un thriller distopico, una detective story condita con un pizzico di mistery, un filo di fantasy e un piccolo macabro tocco di horror: un unico omicidio, lo stesso cadavere, nella stessa posizione, ritrovato nudo come mamma l’ha fatto...
Come nella serie precedente, Suburraeterna offre un racconto a più piani, a disegnare una realtà con punte assai aspre. Dove anche i rapporti con gli affetti di ognuno dei protagonisti si tingono di colori cupi. In prevalenza, rosso sangue.
Mi sbilancio di rado, ma questa serie, da sola, vale la rata. Il Washington Post scrive e traduco “Il thriller famoso per i suoi agenti imperfetti (e talvolta puzzolenti) supera facilmente le sue controparti più patinate”… The Guardian, che non è mai tenero con le sue recensioni, la esalta.
Stella ha 15 anni. Parte per un campeggio. Incontra un ragazzo più grande di lei: l’allenatore della squadra di pallamano. Lui le piace molto e lo invita a fare una nuotata. Si baciano. Finiscono in un capanno. Lei vorrebbe soltanto pomiciare. Lui no. Finisce che lei non riesce a opporsi e lui la violenta.
TED LASSO, la serie in tre stagioni su Apple TV+ che molti avranno perso, ma che consiglio di recuperare. A chi potrebbe accusarci di arrivare tardi, la prima stagione è uscita nel 2020, rispondo: meglio tardi che mai!
Protagonista Maya Stern (Michelle Keegan, già vita in 861 episodi di Coronation Street), affascinante capitano elicotterista già in crisi per essere stata licenziata dall’esercito a causa di una brutta storia. In men che non si dica dovrà far fronte a un duplice assassinio: quello di sua sorella e quello del marito.
Treason mette in campo una bella valutazione della potenza positiva dell’elemento femminile, dato che ogni situazione intricata viene risolta dalle donne. E sono le donne a tenere insieme un filo conduttore che, dopo le prime due puntate, si sbrindella un po’.
È una serie a lento rilascio Expats. La tensione, nella prima puntata, sale in modo progressivo ma intenso. Soltanto dopo 35 minuti pare allentarsi, ma è un’impressione. In realtà qualcosa si comincia a capire dal secondo episodio.
Entrevìas è il titolo di una serie televisiva che si trova su Netflix. Arrivata con successo alla seconda edizione, ora è annunciata la terza, dal 23 febbraio.
C’è Gloria e Glória. Della prima si parla soprattutto per gli zigomi di Sabrina Ferilli, protagonista della serie su Rai 1. Il dibattito sale di grado a proposito della seconda. Glória, con l’accento sulla “o”.
La Bianchina biancorossa targata Bari 111632 torna a farsi vedere sul lungomare. Al volante, spericolata per quanto è possibile a quella scatoletta, c’è ancora lei: Lolita Lobosco, vicequestore.
Nel fantasmagorico mondo delle monarchie superstiti non esiste soltanto quella inglese. A tenere avvinta la curiosità della gente comune non ci sono soltanto i litigiosi William e Harry.
Il bianco e nero, così bello quand’è bello. Tanto da fare apprezzare un Caravaggio in tutta la sua potenza. Come nelle pagine del vecchio manuale di Giulio Carlo Argan, ai tempi.
“Il clandestino” racconta la storia di un ex ispettore capo dell’antiterrorismo caduto in disgrazia dopo che Kadija, la ragazza di cui si era innamorato, è morta in seguito a un attentato da lei stessa organizzato.
Sono almeno tre i motivi per vedere Bodkin. Tutti buoni. Il primo: la serie è prodotta per Netflix da Barack e Michelle Obama, la supercoppia presidenziale. Il secondo: il linguaggio, molto virato sull’ironia, anche se Bodkin è classificato come “commedia dark”. Terzo: l’ambientazione, in uno degli ultimi lembi della vecchia Irlanda...
È tutto molto tedesco in questa serie. Nel bene e nel male. La storia è durissima. Tratta da un best seller di Romy Hausmann (Giunti 2020), in realtà è ispirata a un fatto di cronaca. Crudo, atroce quanto può esserlo una vicenda tedesca.
Ha la forza e il ritmo di un film ben fatto, anche se è una serie televisiva. Ha la tensione di una storia di John Le Carré. E infatti è tratta proprio da un romanzo di Le Carré, “Il direttore di notte”
Prima avvertenza: è una “German crime story”. Seconda avvertenza: si tratta di una serie che racconta una storia realmente accaduta. Quanto basta per capire fin dall’inizio che dalla prima all’ultima delle sei puntate, in onda su Prime video, si sta con il fiato sospeso.
La storia raccontata da questa serie spagnola su Netflix, in otto episodi, è tratta dal romanzo omonimo dello scrittore e giornalista Miguel Sáez Carral. Ma allunga le proprie radici nelle vicende vissute da Daisy Coleman e Chanel Miller, ambedue vittime di violenza sessuale. La Coleman è stata portavoce delle donne che hanno subito uno stupro.
Piove sempre a Elizondo, paese della Navarra. Viene giù tanta acqua che a metà della storia il Baztán, il fiume che lo divide a metà, scavalcherà gli argini inondandolo. Piove con violenza incessante, ma tutta quell’acqua non riuscirà a lavare le anime. Anime nere, che vivono delle leggende e dei riti malefici che risalgono al 1600
FASTER THEN FEARSunny che combatte assassini e fantasmi
FASTER THEN FEARSunny che combatte assassini e fantasmi
Sonja Becker, che amici e colleghi chiamano Sunny, è una giovane commissaria della polizia investigativa di Magdeburgo. Il suo carattere forte e determinato è minato da incubi che continuano a ripresentarsi.
Formidabile quell’anno, il 79 d.C. Anno segnato dall’eruzione del Vesuvio che distrugge Pompei, a Roma muore l’imperatore Vespasiano, lasciando il trono nelle mani del figlio Tito, insidiato dal fratello Domiziano. Nella primavera successiva viene inaugurato il Colosseo, l’anfiteatro Flavio, una delle Sette meraviglie del mondo, il più imponente monumento di Roma antica
La serie svedese, su Prime Video, ha un ritmo piuttosto veloce, favorito anche dalla formula, condensata in soli quattro episodi. Diretta da Milad Avaz, è giocata su colpi di scena non scontati e su un gradevole e sottile senso dello humor.
Anche Parigi ha la sua Gomorra. Per rappresentarla, la grandeur francese lo impone, è necessario alzare il livello della narrazione. Di qui i continui riferimenti alla mitologia romana, che costituiscono l’impalcatura della serie in otto episodi su Netflix. A cominciare dal titolo: Furies.
Ha il sapore di un piatto complesso, cucinato non da uno chef, ma fatto in casa con semplicità e dedizione. E dunque ha pregi e qualche difetto. Ha anche il sapore di una sfida.
Buoni ultimi, sul pianeta delle serie “medical drama” sono sbarcati anche gli spagnoli. Merito della produzione El desorden crea: nome che è tutto un programma. E bene hanno fatto, a giudicare da questi primi otto episodi.
La coppia perfetta sta insieme per merito del collante più potente che c’è: i soldi. Lei, bella e ricchissima è Nicole Kidman, nella parte della scrittrice Greer Garrison Winbury. La sua occupazione principale, oltre scrivere romanzi
Alla fine la fiction conquistò anche le latitudini più impervie del Nord Est. Merito di Cross Productions, la stessa casa di produzione di Rocco Schiavone, che ha portato su Rai 1 le otto puntate di “Brennero”, un giallo che affonda le radici in un problema non del tutto risolto: la convivenza tra la popolazione di lingua tedesca e quella di lingua italiana
Finalmente una serie televisiva che ripudia il politicamente corretto. È nata agli antipodi del nostro Occidente puritano e ipocrita. Di produzione australiana, è ambientata in Tasmania, ed è intitolata “Deadloch – Uno strano genere di delitti”. Si può vedere su Prime.
Succede. Come talvolta capita che l’allievo superi il maestro, così “Citadel: Diana”, versione italiana, è migliore di Citadel, la serie statunitense prodotta dalla premiata ditta Anthony e Joe Russo. Quelli di “Avengers”, per intenderci.
I numeri dicono già tutto. A una settimana dalla messa in onda, la serie è stata vista da oltre 1 milione 300mila spettatori medi. La più seguita, su Sky negli ultimi otto anni. Il fatto è che “Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883” parla di due giovani di provincia, ma riesce a fare il solletico alle nostre nostalgie, profonde e inarrestabili.
Lidia Poët torna in tv e per la seconda volta conquista il favore del grande pubblico. L’esordio, a metà febbraio dello scorso anno, fu esplosivo: a poche settimane dalla messa in onda su Netflix fu la terza serie più vista al mondo.