di Fausto Delegà
L’estate, calda e afosa, é oramai un lontano ricordo ed é ora l’autunno la stagione con la quale dobbiamo rapportarci per le nostre raccolte alimurgiche a fini alimentari. In questo senso vi sono diverse oppurtunitá da cogliere e cercheremo di raggrupparle tutte insieme per motivare le vostre sgambate ottobrine.
Inizierei con un frutto, piccolo e selvatico, che pochi prendono in considerazione, ma che in questa stagione può dare grandissima soddisfazione specie se trasformato in ottime confetture. Sto parlando dei frutti del Corniolo, un albero dalle mille sorprese e particolarità che lo rendono interessantissimo sotto diversi aspetti.
Prima di tutto per la sua longevitá, può arrivare e qualche centinaio d’anni con la sua crescita lentissima; lentezza che fa del suo legno una preziosa materia prima che veniva usata per la costruzione di potenti archi da guerra e addirittura della vere e proprie lance come la Sarissa, la picca usata dalla famosa Falange Macedone.
I suoi frutti sono delle piccole drupe rosso scuro che hanno la forma di una oliva, con un nocciolo allungato e appuntito di una durezza impressionante.
In media collina i frutti maturano dalla metà di settembre in poi, ma spesso in qualche mercatino nei paesi di mezza montagna, zone appenniniche, lo si trova in vendita.
Nella sgambate tra i boschi dell’Appennino lo si trova, nelle radure, sino ai 1500 metri. Il sapore del frutto é dolciastro e leggermente acidulo, ma quando lo si lavora per trasformarlo in confettura arriva ad esprimere un sapore dall’aroma unico e irripetibile. Un trucco per poterne raccogliere i frutti in sgambate autunnali é quello di individuare gli alberi di corniolo nei primissimi giorni primaverili ,quando questi alberelli — in media alti 3 o 4 metri — sono tra i primissimi a fiorire, emettendo migliaia di fiori gialli piccolissimi.
Nei boschi e nelle radure collinari queste piccole piante gialle fiorite si notano subito e se ne può segnare la posizione che si potrá ritrovare poi a settembre quando i frutti saranno maturi. La confettura si abbina benissimo a tavola alle carni selvatiche. Io la trovo insuperabile.
Mai vista tanta verdura selvatica edibile, fresca e croccante sparsa e spuntata qua e lá in prati e boschi.
Già scrissi tempo fa della pungente ortica e dei suoi pregi nella cucina primaverile sotto forma di verdura cotta in zuppe, frittate, polpette e risotti. Ma oggi vi voglio indicare una particolaritá che pochi tengono presente tra le sue doti di buona erba commestibile: sto parlando della bontá dei suoi semi, semi piccolissimi che ornano la pianta a fine stagione estiva e ad inizio autunno.
Questi piccoli semi quando verdi possono essere consumati mescolandoli a formaggi molli o aggiunti direttamente nelle insalate. Se poi vengono tostati il loro sapore ricorda molto quello delle arachidi. Sono semi ricchissimi di vitamine — A & B —, ricchi di ferro, calcio, silicio e magnesio, sono insomma la parte più nutriente dell’ortica e quella più salutare.
Autunno è anche tempo di micologia, raccolta di funghi; una delle azioni alimurgiche più salutari e gustose. Salutari perchè impegna il corpo in discrete sgambate spesso in salita tra i boschi. Gustose perchè in cucina il fungo é primo attore in autunno.
A breve uscirò con alcune righe specifiche sulla annata fungina 2024 — annata molto strana. Ma ora voglio chiudere con un'erba aromatica che con i funghi va spesso molto d’accordo: la Nepitella, denominata e conosciuta con la sua più semplice denominazione di Mentuccia.
Erba spontanea più delicata e gentile rispetto alle sorella Menta.
Erba dalle piccole foglie e dal gambo ricoperto da una leggera peluria e verde, mentre nella menta é scuro e tendente al marroncino.
I suoi fiori sono bianchi o leggermente colorati di viola pallido.
Il fungo che rimane piú in armonia sinergica con la Nepitella é certamente il porcino. Ma anche un pioppino selvatico o dei croccanti finferli possono felicemente farsi accompagnare nella padella. La piantina di mentuccia si trova facilmente su tutto il territorio italiano ed alla fine di settembre é al massimo della sua delicata potenza aromatica.
Quindi buoni raccolti e buone sgambate fuuture a tutte e a tutti.