GOLF ALL'UGOLINO
E LA MITICA BUCA 9
Uno dei grandi tormenti che attanaglia il turista con la sacca in spalla riguarda le mogli. Molto spesso non giocano a golf e vengono ridotte al poco ambìto ruolo di “vedove bianche” dal compagno assatanato di green (¹) e fairway (²). Lui se ne sta beato in campo a rincorrere una pallina in luoghi ameni, lei o lo segue come un caddie(³) ipersfruttato, o si rassegna a sfogliare libri e riviste in club house (⁴). Ci sono alcuni circoli dotati, nei mesi estivi, di amene piscine e solarium invitanti. Ma l’ingresso è molto spesso riservato ai soci. Aumentando l’invidia per quanti oziano a bordo vasca e le arrabbiature nei confronti del compagno golfista.
I campi da golf, poi, sovente sorgono in mezzo alla campagna, lontano dalle città e dallo shopping. E giù musi di volta in volta più lunghi.
Ci sono però campi vicino a città d’arte. In questo caso, basta lasciare al partner non giocatore le chiavi dell’auto oppure chiamare un taxi e il divertimento raddoppia.
A Firenze, ad esempio, mentre chi non gioca si può rifare gli occhi tra il Duomo, la cupola di Brunelleschi, il campanile di Giotto, Ponte Vecchio, gli Uffizi e Santa Croce – giusto per buttar lì le mete più gettonate, Firenze ad ogni passo regala capolavori – il golf addicted può divertirsi sui green dell’Ugolino (a Impruneta, 15 chilometri da Piazza della Signoria), un percorso carico di storia, di onori, di sorprese. A Firenze si gioca a golf dal 1889, quando la colonia inglese realizzò il primo percorso a Nord della città, sui terreni dei principi Demidoff. Quasi mezzo secolo dopo, nel 1934, l’impianto venne spostato sulle colline all’imbocco della Valle del Chianti, dove si trova tutt’ora.
L’Ugolino rappresenta per tutti i giocatori – bravissimi, medi o principianti – una sfida da non sottovalutare. L’inglese Cecil Blandford e l’irlandese Peter Gannon – i due progettisti – non hanno fatto una gran fatica a partorire il progetto. Hanno semplicemente assecondato la natura del luogo, appoggiando le buche sulle dolci colline chiantigiane e lasciando che lo sguardo spazi verso panorami che più toscani non si può, con i cipressi, gli ulivi e le vigne a fare da padroni. Non è un percorso facile, soprattutto per chi non lo conosce. Raramente si gioca un colpo con i piedi in piano, molte buche sono “cieche” (non si vede il punto dove far cadere la pallina), i green sono sempre impegnativi. Ma proprio per questo 18 buche all’Ugolino restano un’esperienza emozionante.
Una chicca: quando arrivate sul green della buca 9, un par 5 di 434 metri, perdete del tempo a cercare la targa dedicata a Severiano Ballesteros. Nel maggio 1983 si disputava l’Open d’Italia (⁵) e lo spagnolo quella buca – che in quella edizione veniva giocata come ultima del percorso – doveva chiuderla in 3 colpi, due sotto il par (⁶), per sperare di giocare lo spareggio che avrebbe assegnato la vittoria. Con il secondo colpo Severiano superò di poco il green. Tolse dalla sacca un ferro 9 e si preparò a cercare di imbucare. Nel silenzio dell’Ugolino anche le mosche smisero di volare per non disturbare il campione. Toccò la pallina con le sue mani d’oro e questa, dopo aver attraversato il green, sparì in buca. Ballesteros, per la cronaca, non vinse quell’Open, che andò al tedesco Langer allo spareggio. Ma quel colpo è rimasto nella storia del golf e la targa alla 9 lo testimonia.
1)Green - Zona di erba finemente rasata situata al termine della buca, all´interno della quale viene piazzata la bandiera. Più l´erba è tagliata finemente e il green è secco, più il rotolamento della palla diventa veloce, difficilmente controllabile e soggetto alle pendenze.
2)Fairway - Zona di erba accuratamente rasata che separa il tee di partenza dal green, circondata solitamente da zone di erba più incolta, dette “rough”.
3)Caddie - Figura in via di estinzione. È l’addetto a portare la sacca del giocatore, spesso ne diventa il consigliere e lo stratega. È ancora protagonista nei più importanti tornei professionistici. Per non dover portare la sacca in spalla, oggi si preferiscono carrelli o macchinette elettriche (Golf cart).
4)Club House - È l’edificio che ospita la segreteria, gli spogliatoi, il bar, il ristorante e il deposito delle sacche.
5)Open d'Italia - È la più importante gara di golf italiana. Si tratta di un torneo professionistico le cui qualificazioni sono aperte anche ai dilettanti. È giunto all’edizione numero 79 che quest’anno di svolgerà a Roma, al Marco Simone, dal 15 al 18 settembre.
6)Par - Numero di colpi ideale per concludere una buca. Si ottiene sommando due colpi (quelli necessari per imbucare) al numero di colpi normalmente necessari per raggiungere il green. Una buca può essere par 3, par 4 o par 5 a seconda della lunghezza; le buche par 3 variano approssimativamente dai 70 ai 200 metri, le buche par 4 dai 250 ai 400 metri, le buche par 5 dai 450 ai 550 metri.
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