Non mi stimolava raccontare la vita di Giacomo Puccini, perchè avevo antipatia per lui: nelle foto lo vedevo sempre in posa, con un aria piena di sé. Ma io sono versiliese, lui è nato a Lucca, vissuto a Torre del Lago, questa terra ci legava e quindi mi promettevo che prima o poi mi sarei avvicinata a lui.
Un po' di anni fa, una mattina di febbraio, con un mazzolino di fiori sono andata a visitare la casa-museo a Torre del Lago, lui è sepolto lì..
Ho lasciato i fiori sulla tomba e gli ho detto la verità: "Mi stai antipatico, ma vorrei raccontare di te in modo un po' originale, che non sia una storia prevedibile. Se vuoi, dammi una mano".
Poi ho concluso la visita e alla fine ho chiesto al bookshop una biografia sul maestro e mi hanno consigliato di non prendere una biografia, ma di leggere il volume dell’epistolario, le prime 700 lettere scritte da Puccini e raccolte in ordine cronologico. E da quella lettura è partito tutto, finita l’antipatia e iniziata la passione.