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CENT'ANNI
DI TESTORI.
COME UN FOTOROMANZO

di
MASSIMO CECCONI

Doppio anniversario per Giovanni Testori. 100 anni dalla nascita e 30 anni dalla morte che l’Associazione a lui dedicata ricorda con una possente serie di iniziative. Prima fra tutte la mostra “Fotoromanzo Testori” che, sino al 20 maggio, sarà allestita presso Casa Testori a Novate Milanese. “Un percorso di fotografie, video, resti e installazioni sonore per scoprire la vita di Giovanni Testori”, come recita il cartoncino di presentazione, con foto dell’autore sul totemico Ponte della Ghisolfa.

Ma andiamo con ordine. Giovanni Testori, scrittore, poeta, drammaturgo, pittore, giornalista, critico d’arte, maestro di pensiero nasce il 12 maggio del 1923 a Novate Milanese nella casa costruita dal padre nel 1905, attigua alla fabbrica tessile di famiglia e alla ferrovia. Da quel paese alle porte di Milano, a cui Testori resterà sempre legato, il suo orizzonte si estende a Milano che è il luogo dello studio, del lavoro e della ricerca. Gli affetti, per quanto problematici, lo riporteranno però sempre a Casa Testori che è l’ambiente familiare dove la mostra è organizzata.



I materiali presentati provengono da numerosi archivi e restituiscono il vissuto profondo dell’artista attraverso i suoi lavori, anche pittorici, gli scritti e le fotografie pubbliche e private, raccolte come in un fotoromanzo, genere popolare che Testori amava e apprezzava. Gli abbracci alla madre, le foto conviviali di famiglia, gli amici e gli amori scorrono in una sequenza carica di storie e di racconti nascosti, confuse e mescolate con le immagini più pubbliche, gli incontri, i dibattiti, le adesioni. Non mancano immagini dei suoi luoghi d’elezione: Losnigo (paese natale della madre), Asso, la Valassina.

Gli incontri sono emblematici della sua trasversalità: Roberto Longhi e Dario Fo, Renato Guttuso ed Eduardo De Filippo, Franca Valeri, la sua primissima Maria Brasca, Ornella Vanoni, don Giussani e Giovanni Paolo II, in un intreccio esistenziale carico di significati e di tracce esplorative.

Un capitolo importante ricopre il teatro, a partire dall’esordio nel 1960 al Piccolo Teatro di Milano di “La Maria Brasca”, intensamente incarnata da Franca Valeri. È sempre del 1960 la tormentata vicenda di “L’Arialda” per la regia di Luchino Visconti che provocò furiosi provvedimenti censori. Nel 1973 inizia invece l’avventura con il Salone Pier Lombardo di Franco Parenti e di Andrée Ruth Shammah, con cui l’autore condivise più stagioni di successi e di provocazioni. Per finire con il sodalizio con il Teatro de Gli Incamminati che Testori stesso definisce: "Uomini in cammino verso la fondazione di una forma teatrale dell’oggi" (1983). Il linguaggio teatrale si fa persino più estremo, vale per tutti l’interpretazione potente di Franco Branciaroli in “In Exitu”, con la straziante messa in scena prima al Teatro OutOff e poi presso la Stazione Centrale di Milano nel dicembre del 1989.

La mostra si snoda tra arte, parola e sguardi per riprodurre una complessità difficile da restituire proprio per le controverse pluralità che animano l’opera di Testori. Energia, passione e carica affettiva sono alcune delle parole chiave che possono aiutare a comprendere l’universo di un autore che sfugge a facili, e inutili, classificazioni. E sono degni di un fotoromanzo l’incontro e la complicità con Alain Toubas, compagno di una vita, erede testamentario dell’artista, bellissimo e affascinante interprete anche di fotoromanzi.



C’è poi una fitta documentazione del Testori pubblico, del suo rapporto con i giovani, la partecipazione ai Meeting di Rimini, la sua natura di “scrittore nomade”, al lavoro di scrittura sulle panchine di un parco, ai tavolini di un bar, sul tram. E poi il rapporto strettissimo con la ferrovia che passa a pochi metri dalla sua casa, quasi confine di un mondo da esplorare e da conoscere. È noto che Testori fece per moltissimi anni il pendolare con Milano, partendo regolarmente da Novate alle 9,01 del mattino, spesso per raggiungere lo studio di via Brera 8.

Con il focus sull’imperdibile mostra, il "centenario Giovanni Testori" si snoda poi in decine di iniziative. Sino al 2 aprile sarà in scena al Teatro OutOff di Milano "Regredior" (1992), romanzo "teatrato" mai rappresentato prima che è una delle ultime opere dell’autore. Sempre all’OutOff, il 13 marzo è previsto l’incontro "Testori extra moenia. Un autore che sceglie di stare fuori dal centro" a cura di Giuseppe Frangi, presidente dell’Associazione Giovanni Testori e nipote dell’artista. Al Teatro Oscar di Milano, il Teatro de Gli Incamminati organizza per lunedì 17 aprile l’evento, nell’ambito del progetto "Versus", "Dario Fo Vs Giovanni Testori" con la partecipazione di Andrée Ruth Shammah e Lella Costa. Sempre al Teatro Oscar, dal 18 al 21 maggio, rappresentazione di "Conversazioni con Testori", tratte dal libro di Luca Doninelli.

La biblioteca di Novate Milanese (diceva Testori: "Quando ho detto che sono nato a Novate nel 1923, cioè alla periferia di Milano, dove da allora ho vissuto e dove spero di vivere sino alla fine, ho detto tutto") organizza, in appuntamenti vari, approfondimenti su "Il Fabbricone", "La Gilda del Mac Mahon" e "Il ponte della Ghisolfa", raccolta di racconti che ispirarono Luchino Visconti per "Rocco e i suoi fratelli". Il 3 e 4 aprile, presso il Museo Diocesano di Milano, in occasione dell’esposizione della "Crocifissione" di Masaccio, Valter Malosti porterà in scena "Le Maddalene", raccolta di didascalie poetiche testoriane. Le Ferrovie Nord il 13 maggio presentano "Treno Testori", azione teatrale sulle carrozze dei treni, a cura di Andrea Chiodi. A cui seguirà, a partire dal 2 giugno, "Testori in carrozza: un treno di poesia", letture a richiesta di brani testoriani sulla tratta Milano-Asso.



Il 15 maggio, il Piccolo Teatro Strehler ospita "Luchino: Visconti secondo Testori" con Umberto Orsini che fu, allora giovanissimo, tra gli interpreti di “L’Arialda” nel 1960. E poi ancora, siamo al 7 giugno, una versione di "Cleopatràs" con Anna Della Rosa, per la regia di Valter Malosti, al Teatro Franco Parenti di Milano. Quindi lo sguardo si allarga ulteriormente con "Interrogatorio a Maria" che verrà rappresentato al Ravenna Festival dal 20 al 25 giugno, mentre "I Promessi sposi alla prova" saranno in scena, per la regia di Andrée Ruth Shammah al Campania Teatro Festival (Napoli, 26-27 giugno).

Il 12 luglio nel Chiostro del Museo Nazionale di Ravenna Sandro Lombardi, un grande del teatro italiano, legge "Mater Strangosciàs" e "Gli angeli dello sterminio". Per fine anno il Mart di Rovereto annuncia, a partire dall’ 1 dicembre sino al 7 aprile dell’anno dopo, la mostra "Giovanni Testori e la pittura furiosa. Da Romanino a Varlin" (da un’idea di Vittorio Sgarbi). Ci sono poi iniziative rivolte alla scuole superiori, tra cui "Born in Mac Mahon", mostra che coinvolge numerosi illustratori chiamati a interpretare luoghi testoriani milanesi come il via Mac Mahon, il Ponte della Ghisolfa e il Giambellino, mentre Antonio Latella dirige un percorso di formazione teatrale in tema di "Bottega amletica testoriana", rivolto a giovani operatori del teatro italiano.



Gli organizzatori hanno poi annunciato la messa in cantiere di altre iniziative che verranno però svelate più avanti. Per sapere tutto ma proprio tutto su questo più che denso anno dedicato a Giovanni Testori è buona cosa visitare i siti www.giovannitestori.it e www.casatestori.it anche per sopperire a qualche involontaria omissione.

Considerate le sue radici familiari e la sua propensione quasi ossessiva al fare e alle opere, forse a Testori non sarebbe dispiaciuto essere ricordato come un infaticabile operaio della cultura. Senza dubbio un autore scomodo, indisciplinato, spiazzante.

Resta da segnalare Testori "con-sonante", a cura di Giuseppina Carutti, in programmazione l’8 maggio presso il Teatro Parenti di Milano con la partecipazione di Federica Fracassi, Anna Della Rosa, Iaia Forte, Marina Rocco, Anna Nogara, Maria Paiato e Luisa Marinoni: presenteranno un palinsesto di brani che sottolineano il ruolo che le consonanti assumono nella costruzione della lingua testoriana. Tra di loro, particolare significato viene attribuito alla lettera S, come Losnigo, Asso, Valassina e… Testori.

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