Il litio cileno
e le auto elettriche
di GIORGIO OLDRINI (foto da Pixabay)
In Cile, Bolivia e Argentina, il “Triangolo dell’oro bianco”, l’estrazione e la lavorazione di questo prezioso componente, fra l'altro, di telefonini, computer e persino di medicinali, provoca disastri ambientali. Il nuovo governo cileno, profondamente ecologista, potrebbe bloccarne l’estrazione, mettendo definitivamente in crisi la produzione di auto elettriche.
Ma il verde non sempre è green, almeno non per tutti. Nelle riprese dall’alto effettuate da aerei e droni, una parte dell’immenso Salar de Atacama in Cile appare verde, così come il vicino Salar de Uyuni in Bolivia. Ma è l’effetto della estrazione del litio, contestato da una parte degli ambientalisti e dalle popolazioni indigene di quei territori. Di qui la prima contraddizione.
Il litio infatti è il metallo più leggero conosciuto sulla Terra e con una capacità di ricarica doppia rispetto al piombo. Per questo è utilizzato per le batterie delle automobili elettriche che nel mondo si producono e si vendono a ritmi straordinariamente crescenti per combattere l’inquinamento. Ma in Cile, Bolivia e Argentina il “Triangolo dell’oro bianco”, l’estrazione e la lavorazione di questo prezioso componente anche di telefonini, computer e persino di medicinali, provoca disastri ambientali.
La seconda contraddizione viene dal governo profondamente ecologista da poco insediato in Cile con il giovane Presidente di sinistra Gabriel Boric che potrebbe bloccarne l’estrazione, mettendo definitivamente in crisi la produzione di auto elettriche.
I due Salar sono immense distese salate che arrivano anche a 5 mila metri di altezza sul livello del mare. Nel Cile i giacimenti si trovano nel deserto di Atacama e nelle zone immediatamente vicine, nei pressi della cittadina di San Pedro, 11 mila abitanti, quasi tutti indios mapuches che vivono principalmente dell’allevamento dei llamas e di una agricoltura strappata all’arsura grazie allo sfruttamento delle nevi delle immense montagne. Da qualche anno poi questa è la zona più frequentata in Cile da turisti che da ogni parte del mondo arrivano per ammirare il deserto, le Ande e i loro selvaggi paesaggi.
Qui ci sono i più grandi giacimenti di litio della Terra, anche se per ora è l’Australia la maggior esportatrice, con il 46 per cento del mercato mondiale, mentre da Atacama arriva circa il 30 per cento. Ma per estrarre e lavorare il prezioso metallo è necessario portare acqua dalle profondità fino in superficie e farla poi evaporare in grandi vasche. Per produrre una tonnellata di litio è necessario consumare due milioni di litri d’acqua, sottratta alla faticosa agricoltura, all’allevamento dei llamas e all’ecosistema. Per ora infatti le prime vittime sono stati i fenicotteri, quasi spariti da queste zone che invece fino a qualche tempo fa erano popolate dagli stupendi animali.
Il fatto è che nel mondo governi ed aziende produttrici di auto hanno preso sul serio la realizzazione di motori elettrici, tanto che nel 2021 le vendite di queste vetture raggiungevano i 6,75 milioni di unità, più che raddoppiate rispetto all’anno precedente. E le previsioni sono che nel 2030 il 75 per cento delle vetture sul pianeta saranno elettriche, soprattutto in Cina. Gli esperti sostengono che nei prossimi anni la richiesta di litio nel mondo si moltiplicherà per 4, passando dalle 500 mila tonnellate a 2 milioni.
Nei giorni scorsi si è insediato alla Moneda il giovane Presidente della Repubblica Gabriel Boric, di sinistra, ecologista e che tenta, pur tra molte difficoltà, un dialogo con le popolazioni indigene. Cosa farà con il litio? Il Presidente uscente Sebastian Pinera proprio nelle ultime settimane del suo mandato ha assegnato lo sfruttamento di alcuni giacimenti a due società, una cilena, l’altra cinese. Invano Boric, già eletto, ma in attesa dell’insediamento, aveva chiesto di sospendere le procedure. Ora si trova in mano una patata bollente.
“Il governo ha il potere di fare ciò che ha fatto, ma è una decisione sbagliata che verrà rivista a tempo debito. Noi continueremo sulla nostra strada lavorando per la creazione di una Compagnia nazionale del Litio che agisca tenendo in considerazione il bene delle comunità e dello sviluppo produttivo nazionale" ha detto in quel momento Boric non ancora in carica. L’auto elettrica verrà fermata dal Presidente ecologista? Perché quel verde che si vede dall’aereo volando sul Salar di Atacama non è green. Almeno per quelli che lì vivono o che ci vivevano, come i fenicotteri.
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