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LISBONA / 1
IL TEMPO
DELLE FESTE

Giugno è il mese dei festeggiamenti più attesi dell’anno, con tutti i quartieri in subbuglio. Alfama ne è il cuore. Musiche, balli, antichi riti, sardine e fado ovunque.

di GABRIELLA DI LELLIO

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Lisbona non mi ha convinta subito, lo ammetto, nonostante le parole ricorrenti di chiunque l’abbia vista: “È bellissima”.

Ci sono stata a giugno, il mese delle feste più attese dell’anno, la festa delle feste, con tutti i quartieri in subbuglio. Quello dove mi trovavo, Alfama, ne è il cuore. Musiche, balli, antiche feste religiose, fiumi di sardine e fado ovunque. Dai primi giorni di giugno iniziano i preparativi dei festeggiamenti del mese: la Festa nazionale, quella del patrono della città, dei Santi Popolari (San Giovanni - São João e San Pietro - São Pedro) e del Corpus Domini. Un vero delirio.

Ogni anno si inizia il 10 giugno con la celebrazione de o Dia de Portugal, de Camões e das Comunidades Portuguesas, che coinvolge tutti i residenti in madrepatria e le comunità sparse per il mondo. Prima del viaggio in Portogallo non conoscevo l’importanza di Luis Vaz de Camões come uno dei maggiori rappresentanti della letteratura lusitana, l’autore de “I Lusiadi” (Os Lusìadas, XVI sec.), il poema epico dedicato all’Età delle Scoperte e soprattutto non sapevo che la data della festa nazionale coincide con la morte del poeta.

(Dettaglio del Monumento alle Scoperte che raffigura Luis de Camões - foto di Gabriella Di Lellio)

Durante il regime, Salazar battezzò questo giorno Festa della Razza. Solo dopo la Rivoluzione dei Garofani nel 1974 divenne la festa del popolo del Portogallo. Un’occasione per celebrare l’identità nazionale. Quest’anno si è sovrapposta ad uno dei due giorni de La Feira da Ladra, il mercato delle pulci più grande della città, che dal Campo de Santa Clara si arrampica nelle strade di Alfama fino in cima al Mosteiro de São Vicente de Fora, attraversando l’Arco Grande de Cima e le sue mura, impreziosite da vecchi azulejos. Una volta qui si commerciavano oggetti rubati.

(Case con azulejos - foto di Gabriella Di Lellio)

A seguire la festa del patrono, Sant’Antonio. Fernando Martins de Bulhões, così si chiamava il santo conteso da Padova e Lisbona, dopo aver viaggiato a lungo morì a Padova il 13 giugno 1231 (per questo protettore dei viaggiatori e delle anime in pena.)

Fernando Pessoa, che con Sant’Antonio condivideva due cose, il nome (Fernando António era il suo nome di battesimo) e il 13 giugno (la nascita del poeta e la morte del santo) in uno dei suoi tre poemetti mai pubblicati, dedicati alla triade, dei Santos Populares, scriveva: "Qual Santo António! Tu és tu. Tu és tu como nós te figuramos".(Ma quale Santo Antonio! Tu sei tu. Tu sei come noi ti immaginiamo)

(Arco Grande de Cima e le sue mura con azulejos - foto di Gabriella Di Lellio)

Anche la sua celebrazione è come ciascuno se la figura, cambiando nel tempo secondo l’umore che si vive. I festeggiamenti del patrono iniziano immediatamente dopo la festa nazionale e culminano nella notte tra il 12 e il 13 giugno con la sfilata delle marce popolari e la processione in onore del santo per proseguire tutto il mese. I vicoli e le stradine sono addobbati con ghirlande e palloncini colorati e l’aria è invasa dal profumo delle sardine arrosto e dalle canzoni popolari dedicate al santo. In questi giorni la città è interdetta al traffico. Le uniche possibilità per spostarsi sono le "apette" colorate uso-taxi o la metropolitana (un vero mondo artistico sotterraneo) o andare a piedi.

(Praça do Comércio - foto di Gabriella Di Lellio)

La gente invade le strade dei quartieri, bevendo vinho e cerveja e mangiando sardinhas no pão, ballando fino alle prime luci dell’alba. E’ impossibile dormire se non per stanchezza. São Vicente è il secondo patrono dopo Sant’Antonio, più conosciuto e celebrato, e se ne sta “de Fora”, appunto, un po’ in disparte.

(Secchi dei netturbini sul lungofiume - foto di Gabriella Di Lellio)

La festa dei Santos Populares, che segue con i festeggiamenti di San Giovanni (nella notte tra il 23 e il 24 giugno) e San Pietro (il 29 giugno),è tornata a essere libera e liberatoria dopo la rivoluzione. Negli anni Duemila, ha assunto nuovamente il nome di Festas de Lisboa per sottolineare il carattere laico delle celebrazioni.

Insomma,musica, balli in strada e sardine alla brace è il riassunto perfetto per descrivere queste festività di inizio estate. La “sardinata” è la protagonista della festa, il fuochista “assador” è l’attore principale, il fado lo sfondo musicale. Di non poco conto l’odore delle sardine arrosto che si porta inevitabilmente addosso, non proprio Chanel n.5.Se dovessi consigliare un periodo per visitare la città, sicuramente escluderei il mese di giugno.





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