QUANDO
LA NORMA
DIVENTA l'ETNA
di DIEGO LANDI
Diego Landi è stato giornalista e consulente per grandi aziende multinazionali. Da dodici anni vive in Sicilia sulle Alte Madonie, dove in tarda età ha scoperto la vocazione di cuoco. Con questo racconto continua la collaborazione con Foglieviaggi, con la rubrica Vita da cuoco.
Come tutti sanno, uno dei piatti più conosciuti di Sicilia è la pasta alla Norma. La base del piatto è: melanzane fritte, passata di pomodoro, cipolla, o aglio, basilico e ricotta salata.
Ma quando uno ha fatto il giornalista all’Unità, non gli basta la tradizione. No, siamo per la rivoluzione!
Ed ecco trasformare la pasta alla Norma in un vero vulcano, un’Etna che a chi mangia al ristorante “A Fuocolento” dà un forte senso di territorialità.
In uno stampo da budino, quello con il buco in mezzo, metto le fette di melanzana sottili e leggermente fritte e aggiungo la pasta saltata in padella con melanzane fritte frullate, passata di pomodoro, altri pezzetti di melanzana, basilico e ricotta salata.
Alla fine, tolto lo stampo, quello che appare è un vero e proprio vulcano ricoperto con neve, la ricotta salata, lava fresca, una striscia di passata di pomodoro, lapilli ricreati con fili di peperoncino e strisce di bucce di melanzana fritte, e tutto all’interno polvere di pomodoro, a rappresentare la lava ormai secca.
Quando mi sento particolarmente in forma, nel cratere del vulcano di pasta molto calda inserisco un bel cucchiaio di passata di pomodoro ghiacciata. Indovinate che effetto fa: il vulcano fuma!
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