La Galizia
e il Camino
Inglés
Tra fiordi e maree
sulla strada di Santiago
di
REDAZIONE
La Galizia, bella e verdissima “perché piove tanto”. E i Cammini che conducono a Santiago di Compostela; itinerari “non solo di pellegrinaggio” ma di storia e di storie, costruiti attorno al mito di San Giacomo il Maggiore e alle leggende crociate. Fabrizio Ardito, scrittore e camminatore, ha presentato ieri, 17 maggio, l’ultima guida confezionata per Ediciclo - “Il Cammino Inglese per Santiago a piedi” - nella saletta del Centro multimediale interattivo spagnolo di Roma.
Copertina verde chiaro, centoquattordici pagine formato tascabile e quattro sezioni per orientarsi; è la canonica scansione del libretto, che illustra il passato della regione, fornisce un vademecum preparatorio alle tappe (per niente proibitive) e infine presenta passo passo dettagli e highlights dei due tragitti possibili: quello che va da Ferrol a Santiago de Compostela passando per Pontedeume, Betanzos, Hospital de Bruma e Sigüeiro (114 chilometri circa); e quello che da A Coruña taglia direttamente per Sergude (75 chilometri circa). Il secondo tragitto, essendo inferiore per lunghezza ai cento chilometri, non darebbe diritto alla Compostela, documento che certifica l’avvenuto pellegrinaggio. Ma si può ovviare al problema – hanno spiegato gli amministratori locali presenti in forze – conteggiando anche altri chilometri che il pellegrino abbia percorso in patria.
Il Cammino Inglese nel 2018 è stato calpestato da 14mila pellegrini, vale a dire meno del 5 per cento delle persone che si recano a Santiago. E però in percentuale è già prediletto dai nostri connazionali, che prima della pandemia costituivano il secondo gruppo di frequentatori dopo i portoghesi.
Il cammino inglese per Santiago a piedi
di Fabrizio Ardito
Ediciclo editore
Euro 14,00
Arretrati in classifica invece gli inglesi, che pure quel cammino lo inventarono secoli fa: nave fino al Golfo di Biscaglia, poi lo sbarco nei porti atlantici – Ferrol, O Burgo, A Coruña - e infine l’ultimo tratto fino a Santiago. Gli enti turistici spagnoli hanno già programmato per il dopo Covid campagne intensive fra l’Italia e i paesi anglosassoni. Alla presentazione, come assaggio, erano schierati l’assessore provinciale galiziano all'economia Antonio Leira Piñeiro, il senatore Manuel Miràs che presiede l’associazione dei comuni del Camino Inglès, Cristina Garcia che ne è responsabile e Jorge Rubia Navarro, che dirige l’Ufficio del turismo spagnolo a Roma.
Dal punto di vista della promozione iberica, la guida è uno strumento ulteriore per “spingere” gli operatori del mercato italiano. Dal punto di vista dei camminatori è un bandolo utilissimo tra gli alloggi di diversa categoria, i suggerimenti gastronomici, i punti critici delle tappe e le descrizioni di paesaggi e monumenti. Sulle quali Ardito non lesina osservazioni minuziose, fino al colore delle casette e delle maioliche per farci capire esattamente DOVE ci troviamo a quel punto della tappa.
In più, oltre al fascino ormai noto dei cammini di Santiago, il libro ci lascia due suggestioni e un’avvertenza. L'autore raccomanda la magìa delle rìas, i fiordi di questa costa atlantica, e lo spettacolo inconsueto delle maree, ogni volta straniante per chi sia abituato al Mediterraneo. L’avvertenza riguarda invece le condizioni meteo: la bellissima Galizia ha in serbo, sempre e comunque, temporali in arrivo. Meglio prepararsi. E magari spedire i bagagli da una tappa all'altra usando i servizi postali spagnoli. Funzionano.
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