Francigena
del Sud
Road to Oriente

Una guida, 45 tappe
dalla Città eterna alla Puglia

C’era una volta la classica Francigena. Un itinerario dall’Inghilterra a Roma attraverso la Francia e le Alpi, fissato in tappe canoniche dal pellegrino più illustre di sempre, Sigerico, che nell’anno del signore 990, una volta ordinato Arcivescovo di Canterbury, registrò su un manoscritto i luoghi in cui aveva trovato riparo nel cammino di ritorno dalla capitale della cristianità.

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Sigerico resta la fonte più attendibile per i camminatori che percorrono le antiche strade con scrupolo storiografico. E la Francigena - anzi: le Francigene - sono dal 1994 un Itinerario culturale del Consiglio d’Europa gestito dal 2001 in partnership con l’omonima Associazione europea (AEVF). Una famiglia - in grande crescita - di camminanti, con i propri siti, i network di ospitalità, le variazioni su tema e i viaggi singoli e di gruppo. Un mondo ormai consolidato che dal nord dell’Europa porta alla città eterna.

Oltre al sogno di Roma, per i viandanti nel corso dei secoli, ce ne fu un altro le cui tracce sono disseminate in Italia come i puntini delle settimane enigmistiche: è il passaggio d’Oltremare, alias la via dei commerci a levante e dei Luoghi santi, il Sepolcro, Gerusalemme. Quanti pellegrini proseguivano da Roma verso sud lungo la regina delle strade romane, l’Appia, o battendo tracciati poi sepolti nell’incuria e nel tempo?

La via Francigena nel Sud
di Attolico, Focarazzo, Lozito

TerrediMezzo editore
Euro 20,00

Nel 2019 il Consiglio d’Europa ha approvato l’estensione del percorso francigeno da Roma a Santa Maria di Leuca. I cammini del sud attraversano quattro regioni - Lazio, Campania, Basilicata e Puglia - per oltre 900 chilometri di strade e mulattiere, sotto imponenti cime appenniniche e lungo spiagge fra le più invitanti d’Europa, "battezzati" dopo lunga istruttoria dell’AEVF e dei comuni coinvolti nell' evento-marcia del 2021, “Via Francigena – Road to Rome”.

Terre di mezzo, editrice che accompagna l’appassionato turismo dei camminatori, finalmente propone la Francigena del Sud in una guida accattivante e ricca di spunti, 283 pagine che presentano tutto il necessario per organizzare partenze, sistemazioni notturne e percorsi di varia lunghezza. Le 45 tappe, dalle catacombe dell’Appia alle vette degli Aurunci, dal salotto buono di Benevento alla costa Adriatica pugliese, hanno un denominatore comune: la Luce del sud, che al turista promette “un’ esperienza unica, benedetta dal sole del Mediterraneo”.

Per ogni segmento della Francigena troverete la cartografia classica, il tracciato fisico con la segnalazione numerata dei luoghi d’interesse (naturalmente, le tracce gps sono scaricabili sui portali delle Francigene e su terre.it), l’elenco delle strutture, la sintesi “esperienziale” della tappa e infine la camminata vera e propria, corredata da cenni storici e tutte le informazioni relative.

A quel punto - se non progettate di camminare l’intera Francigena del sud in un colpo solo - rimane l’imbarazzo della scelta, e vi lascerete guidare da curiosità individuali e passioni. La guida mette a disposizione una miriade di piccole gemme. Nella tappa da Fondi a Itri - siamo ancora nel Lazio -, per esempio, nella cosiddetta Gola di sant’Andrea, calpesterete il tratto meglio conservato della antica Appia, tre chilometri di basolato con ponte romano e terrazzamenti. Vi sembrerà di slittare nel tempo, su pietre che prima di voi sono state levigate da migliaia di viandanti e avventurieri.   

Teano-Statigliano, tappa che dalla Campania vira a est lasciando alle spalle la conurbazione metropolitana di Napoli-Caserta per avviarsi verso l’interno e la Puglia, vi farà scoprire il paesino medioevale di Pietramelara, più volte distrutto e ricostruito, l’ultima dopo la ritirata tedesca del 1944. Nel cammino dolcemente ondulato che da Castelluccio dei Sauri va verso Ordona, invece, incrocerete la “Pompei locale” sulla via Traiana, nel bel mezzo del Tavoliere, e ripiomberete nelle guerre puniche e nei fasti dell’età imperiale. Perchè i cammini questo hanno di bello, a parte la scoperta della “naturalità” dell’esplorazione: liberano la mente e inseguono l’anima dei luoghi. Con la fatica, vince la fantasia.