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Positano
dai pescatori
al glamour

Racconto di una vita tra i vip
senza perdere in semplicità

Una recensione
di CARLA CHELO

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C’è un’immagine in bianco e nero notissima che ritrae Sofia Loren mentre guarda, tra il severo e il preoccupato, la scollatura della platinata e generosa Jayne Mansfield. È una foto che racconta bene gli anni Cinquanta, epoca di maggiorate e feroce perbenismo. È stata fatta a Positano, alla Buca di Bacco, il locale dei parenti di Flavia De Luise ed è una delle centinaia che illustrano l’autobiografia, "La mia Positano", edizioni Albatros, curata da Alessandra Baduel. Non è li per caso. Per più di sessant’anni Flavia è stata, con la sorella Luisa, la parrucchiera di Positano, e non c’è frequentatore del luogo - dai principi agli idraulici - di cui non sappia. Le occhiate lunghe e gli scatti sui bikini di Jayne Mansfield, che a Positano passava le vacanze con la famiglia sono uno dei suoi tanti ricordi..





Dal dopoguerra a oggi notorietà e clienti celebri non hanno fatto che crescere. Ma prima che il paese a strapiombo sul mare diventasse semplicemente uno dei luoghi più fotografati del mondo, Positano è stato, per parecchio tempo, il posto dove succedevano le cose. Una delle più interessanti del libro è che Flavia ha un doppio sguardo: racconta sia gli ospiti che hanno reso immortale il suo paese che le trasformazioni del luogo. Sono parecchi gli aneddoti curiosi, nelle 90 pagine di memorie: come quando Sting, prima di diventare celebre, faceva il DJ per la discoteca locale; la gentilezza di Sharon Stone, o le notti travestiti da saraceni o da soldati per le preziose messe in cena di Leonide Massine; il romantico amore della milanese “Pinuccia”, la modella più sexy e sfrontata della sartoria Ventura. La passione tra Alberto Sordi e Andreina Pagnani, quella tra Franca Valeri e Vittorio Caprioli. Ma anche Margareth d’Inghilterra, Paola Di Liegi, Giuliana e Bernardo d’Olanda. E Rudol'f Nureev non è che stesse tutto il tempo a Li Galli...

Correspondence Album Cover


La mia Positano
di Flavia De Luise
a cura di Alessandra Baduel

Albatros edizioni
Euro 19,00

È un mondo internazionale, popolato di nobili e grandi industriali, artisti, capaci di costruire relazioni e amicizie con i positanesi come oggi sarebbe difficile immaginare. Un luogo di buon gusto dove ogni torre, ogni tonnara è stata trasformata in un gioiello. Succedeva negli anni Venti, quando Positano era solo un romantico borgo di pescatori, apprezzato da nobili e stravaganti artisti, è continuato ad accadere quando il generale Clark si è stabilito qui dopo lo sbarco a Salerno, aprendo la strada a tanti altri militari americani e al benessere del dopoguerra. Luoghi che oltre alla collezione di Depero hanno ospitato Picasso, Cocteau, Marinetti.





Flavia De Luise racconta anche l’intraprendenza e l’abilità di tanti concittadini che come lei si sono dati da fare per imparare sempre meglio il mestiere, senza perdere la gentilezza che rendeva Positano un posto unico. Lei e la sorella sono state a Parigi a studiare il mestiere e avevano clienti che venivano volentieri a farsi fare taglio, piega e acconciatura anche da molto lontano. Nel suo negozio si facevano pettinare naturalmente anche teste coronate, ma lei non è mai stata sfiorata dall’idea di appendere le immagini delle clienti più note. Semmai mostra con orgoglio foto delle spose che ha acconciato. Racconta la storia della madre e figlia americane che decisero di sposarsi a Capri e festeggiare a Positano chiedendo a lei di acconciarle per l’occasione.






Flavia parla della soddisfazione di aver realizzato una capigliatura in grado di reggere il vento e le onde della traversata, ma anche la delusione nel sapere che le sue ricchissime clienti i soldi che generosamente elargivano sulla costiera li avevano fatti vendendo armi: erano le signore Colt. È un racconto dettagliato, che Alessandra Baduel, curatrice del volume, ha arricchito con l’agendina della nonna Milaide Riccio: nomi e numeri trasformati da Flavia De Luise in altrettante storie. Maurizio Garofalo, che ha curato la ricerca fotografica, è riuscito a trasformare questo viaggio nella memoria in un viaggio nel tempo accessibile a tutti.






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