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FASCISMO
E MISTERO
SUL LAGO
DI COMO

Il nuovo romanzo di Marina Morpurgo
Con il fiato sospeso fino alla fine

Una recensione
di LAURA GNOCCHI

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Confesso che per quel che riguarda il colpo di scena finale ho puntato sul cavallo sbagliato. Del resto “Il passo falso” si intitola questa bella storia scritta da Marina Morpurgo, giornalista prima dell’Unità, poi di Diario, scrittrice e traduttrice.

Belle storie in realtà, perché nel libro si intrecciano tre vicende parallele sfalsate anche nel tempo: i giorni nostri, il 1924 a Londra, il 1943 sul Lago di Como. L’alternarsi di epoche e luoghi all’inizio dà una leggera vertigine che però passa presto, giusto il tempo di incuriosirsi e poi appassionarsi a personaggi che sono quello che sembrano, ma anche altro.


“Il passo falso”
di Marina Morpurgo

Astoria Editore
Euro 17,00

2018: Emilio Rastelli, anziano e malandato luminare di pediatria che non ha mai voluto figli suoi, è un ex-maschio alfa finalmente disponibile alla vendetta di una moglie sia devota che distante. I suoi sprazzi di demenza sono però anche sprazzi di verità: in continua fuga dal controllo di badante e infermieri viene più volte recuperato sulla sponda orientale del Lago di Como. Cerca qualcosa, ma né lui né i suoi sanno cosa.

Londra 1924: il dirigente di banca Edoardo ha incontrato Hannah, giovane e indipendente ebrea: un matrimonio tollerabile finché rimane lontano, ma scandaloso quando la famiglia fa ritorno nell’Italia di Mussolini e delle leggi razziali.

1943: sullo sfondo del Lago di Como si dipanano quindi i destini di Giuseppe, il figlio adolescente di Edoardo e Hannah, a cui sarà nascosta la svolta antisemita del governo italiano, di Vittorio, giovane fascista perfetto esempio di banalità del male innamorato di Irma, perfetto esempio di banalità del bene: nell’osteria di famiglia si nascondono clandestini, soldati in fuga, partigiani in attesa di mettersi al riparo oltre il confine svizzero.



E qui il libro oltre che storie racconta anche, con leggerezza e grande precisione, la Storia di un luogo dove la Resistenza ebbe aspetti del tutto peculiari, dove la salvezza degli uomini era il nuovo e spietato affare di contrabbandieri senza morale.

Allo svelarsi del mistero e all’intrecciarsi dei destini dei diversi protagonisti si arriva in un crescendo di svolte che culminano nel colpo di scena finale. E qui forse l’invenzione narrativa si fa un po’ spinta… Ma ormai è troppo tardi: una scrittura brillante, ironica, mai autoriferita, ha già convinto il lettore che, fin dalle prime pagine, non può evitare di proseguire chiedendosi: ma come andrà a finire?





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