DA POVERI MA BELLI A UCCELLACCI

CENTO FILM PER RACCONTARE ROMA — 8

6 febbraio 2021

(36) Scusate se esisto

di Riccardo Milani

Questa commedia del 2014, diretta da Riccardo Milani, con Paola Cortellesi e Raoul Bova, riprendendo la migliore tradizione della commedia all’italiana racconta in modo scherzoso e divertente alcune questioni sociali del momento: dalla cosiddetta fuga dei cervelli ai pregiudizi nei confronti delle donne e degli omosessuali alle problematiche legate all’edilizia popolare romana, in un classico gioco degli equivoci che però porterà all’altrettanto classico lieto fine. Serena (Paola Cortellesi) è una brillante architetta, nata in Abruzzo ed emigrata a Londra, che decide di tornare a lavorare in Italia, a Roma. Qui conosce Francesco (Raoul Bova), gay e divorziato, con il quale nasce una forte amicizia. Serena si accorge ben presto che, per una donna, ottenere un posto di lavoro degno della sua qualifica è davvero difficile e quindi, per realizzare un progetto di riqualificazione del quartiere di Corviale, decide di farsi passare per un uomo.uesta commedia del 2014, diretta da Riccardo Milani, con Paola Cortellesi e Raoul Bova, riprendendo la migliore tradizione della commedia all’italiana racconta in modo scherzoso e divertente alcune questioni sociali del momento: dalla cosiddetta fuga dei cervelli ai pregiudizi nei confronti delle donne e degli omosessuali alle problematiche legate all’edilizia popolare romana, in un classico gioco degli equivoci che però porterà all’altrettanto classico lieto fine. Serena (Paola Cortellesi) è una brillante architetta, nata in Abruzzo ed emigrata a Londra, che decide di tornare a lavorare in Italia, a Roma. Qui conosce Francesco (Raoul Bova), gay e divorziato, con il quale nasce una forte amicizia. Serena si accorge ben presto che, per una donna, ottenere un posto di lavoro degno della sua qualifica è davvero difficile e quindi, per realizzare un progetto di riqualificazione del quartiere di Corviale, decide di farsi passare per un uomo.



Al di là dei divertenti sketch, il vero protagonista della pellicola è dunque il quartiere di Corviale a Roma, la sua struttura architettonica, la sua difficile e potenzialmente esplosiva situazione sociale. Il film è infatti ispirato a un vero progetto per la riqualificazione di quell’enorme palazzo-quartiere su via Portuense ideato dell'architetta italiana Guendalina Salimei. L’architetta, nel 2009, vinse il concorso per la trasformazione di Corviale con un’idea di recupero degli spazi del terzo, quarto e quinto piano, che erano stati pensati originariamente come luoghi per negozi, studi professionali e botteghe artigianali ma che sono rimasti da subito privi di servizi e poi occupati abusivamente già dagli anni Ottanta. Il progetto ne prevede la completa rinascita, con modifiche delle divisioni degli spazi e l'inserimento di verde e giardini, ma a tutt’oggi è rimasto irrealizzato.

Oltre a Corviale, il film è girato in diverse zone della Capitale. Nel Da Vinci Center, sulla Roma-Fiumicino, sono collocati gli uffici in cui la protagonista va a lavorare. Tra Fidene e Serpentara, in via Giuseppe De Marini, è invece la sua abitazione. Quella di Raoul Bova è in una zona ben più ricca, il quartiere Trieste, in piazza San Saturnino; dove si trova anche, in piazza Caprera, il ristorante di cui nel film risulta essere proprietario. Le scene ambientate in Abruzzo sono infine girate a Pescasseroli.



(37) Poveri ma belli

di Dino Risi

Diretto da Dino Risi nel 1957, è il primo di una serie di film che farà nascere un vero e proprio filone comico-romantico che ebbe un buon successo sul finire degli anni Cinquanta. Previsto inizialmente con la produzione di Carlo Ponti e l’interpretazione di Walter Chiari, Ugo Tognazzi e Sophia Loren, fu invece prodotto dalla Titanus, con protagonisti Maurizio Arena, Renato Salvatori e Marisa Allasio.



La vicenda è ambientata a Roma: Romolo e Salvatore sono due bei giovani di estrazione popolare, vicini di casa fin da bambini. Romolo fa il commesso nel negozio di dischi dello zio. Salvatore è il bagnino di uno stabilimento sul Tevere. Entrambi corteggiano tutte le ragazze che capitano a tiro. All’insaputa l’uno dell’altro, cominciano a fare la corte a Giovanna, splendida commessa di un negozio di sartoria. Giovanna gioca con i due amici, dispensando baci all’uno e all’altro e creando così una rivalità che inizia a mettere in crisi la vecchia amicizia. Dopo alterne vicende e alterni successi, Giovanna si rende conto di essere ancora innamorata del suo ex e decide di mollare entrambi. È a quel punto che Romolo e Salvatore si accorgono dell'amore provato nei loro confronti dalle rispettive sorelle. Salvatore s'innamorerà della sorella di Romolo e Romolo di quella di Salvatore.

Il film è quasi interamente girato al centro di Roma, tra piazza Navona, dove abitano Romolo e Salvatore, via della Pace, Piazza in Piscinula. Il ponte da cui Salvatore finge di buttarsi nel fiume è l’allora nuovissimo e monumentale ponte Flaminio, quello da cui parte Corso Francia; mentre lo stabilimento sul Tevere "Il Ciriola", sotto ponte Sant'Angelo, dove il bagnino lavora, è realmente esistito: era visibile fino all’inizio degli anni Novanta, quando affondò definitivamente durante una piena del Tevere.



(38) Il medico della mutua

di Luigi Zampa

Film del 1968 diretto da Luigi Zampa, con una memorabile interpretazione di Alberto Sordi, che darà vita alla maschera del dottor Guido Tersilli, successivamente protagonista di altre pellicole. Commedia all’italiana e satira di costume contro il sistema sanitario dell’epoca, narra le vicende di un neo laureato in medicina che, sulla spinta della madre di cui è succube, inizierà una cinica e alla fine produttiva ricerca senza quartiere di nuovi pazienti, che lo porterà ad arricchirsi e, contemporaneamente, a perdere ogni spinta ideale, violando le più elementari regole della deontologia professionale. Per ottenere questo non si farà scrupolo di tradire la sua fidanzata, di fingersi innamorato di una matura vedova (interpretata da una bravissima Bice Valori), iniziando nel frattempo una tresca con la bella compagna di un suo collega.



Le location di questo film, interamente girato a Roma, ben rappresentano le zone della città simbolo dello sviluppo avuto dalla Capitale durante gli anni '60. Se le immagini della cupola di San Pietro, che si vedono durante la corsa di un’ambulanza, sono riprese in Via Piccolomini, una strada nota ai romani per il curioso effetto ottico che vede allargarsi la cupola via via che ci si allontana, molte scene sono girate all’Eur presso il palazzo dell'INPS. C’è poi il Don Orione sulla Camilluccia, che è l'ospedale San Servolo dove Tersilli inizia la carriera. Il primo studio del dottore, come si vede dall’inquadratura della strada che Tersilli osserva dalla finestra, è tra via Monte Cervialto e piazza Vimercati, al Nuovo Salario. Sempre al Nuovo Salario, in via Cesare Fani, è anche lo studio dove Tersilli ha un malore. A Viale Mazzini, vicino alla RAI, è girata la scena dei funerali, mentre il quartiere in cui Tersilli va a fare in vespa una delle sue prime visite, tra le baracche, è il Quadraro. Infine, la terrazza dove un dottore ormai ricco, nelle ultime scene del film, fa le sue visite al telefono, è nella zona di Collina Fleming, per la precisione in via Bartolomeo Gosio.

Tra le curiosità della pellicola la colonna sonora, con la nota marcetta che fu riutilizzata anche nel sequel “Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue”



e che spesso accompagna in sottofondo i documentari rievocativi sulla vita e la carriera dell’attore romano Alberto Sordi, è firmata da Piero Piccioni, il musicista divenuto, suo malgrado, molto noto sul finire degli anni Cinquanta, quando venne accusato di essere l’autore dell’omicidio di Wilma Montesi, una giovane trovata morta sulla spiaggia di Capocotta. Accusa da cui venne, in seguito, prosciolto con formula piena.



(39) Uccellacci e uccellini

di Vittorio De Sica

È il film con il quale il regista Pier Paolo Pasolini, che ha sempre considerato questa come la propria migliore opera cinematografica, fa scoprire le qualità drammatiche di un attore fino ad allora considerato di Serie B, come Totò, oltre a rendere noto al grande pubblico Ninetto Davoli, altro interprete della pellicola. La storia è semplice e al tempo stesso visionaria: Marcello, cioè Totò, insieme a suo figlio Ninetto, sta vagando per la periferia di Roma. Durante il cammino i due incontrano un corvo parlante, che narra loro la strana storia di Ciccillo e Ninetto, personaggi sempre interpretati da Totò e Ninetto Davoli, dei frati medievali, ai quali San Francesco in persona aveva ordinato di evangelizzare i falchi e i passeri.



Dopo l’intermezzo del racconto, il viaggio di Totò e Ninetto prosegue, mentre il corvo li segue a breve distanza e continua a parlare con loro, usando toni moralistici e altisonanti. I due protagonisti avranno vari incontri durante il loro viaggio, in contesti sempre più surreali. Dopo essere stati anche ai funerali di Palmiro Togliatti e aver conosciuto una simpatica prostituta, alla fine del loro girovagare Totò e Ninetto, stanchi delle chiacchiere fastidiose e saccenti del corvo, lo uccidono per mangiarselo arrosto.

Gran parte del film è girato alla periferia di Roma, soprattutto nella zona del Trullo e in quella di Torre Angela. Il viadotto su cui i due protagonisti passeggiano in una delle scene è lo svincolo dell’Autostrada Roma-Fiumicino. Se il casale di contadini in cui Totò e Ninetto Davoli si recano per riscuotere l'affitto è una villa oggi in rovina, Villa Koch, in via del Fosso di Papa Leone alla Magliana, al contrario il casale, che all’epoca appariva fatiscente, da cui altri contadini sparano ai protagonisti, in via Idrovore della Magliana, è stato ristrutturato ed è sede di un ristorante. Le scene con la prostituta sono girate nei pressi delle piste dell’Aeroporto di Fiumicino, mentre la chiesa dei frati Ciccillo e Ninetto, che appare nel racconto del corvo, è a Tuscania, in provincia di Viterbo. Le musiche del film sono firmate da Ennio Morricone, con la voce di Domenico Modugno a interpretare i brani di apertura e di chiusura della pellicola.



(40) Gli indifferenti

di Francesco Maselli

Diretto da Francesco Maselli nel 1964, basato sull’omonimo romanzo di Alberto Moravia, con un prestigioso cast internazionale di cui fanno parte Rod Steiger, Claudia Cardinale, Shelley Winters, Paulette Goddard, Tomas Milian, il film è ambientato in una grigia Roma degli anni Venti e narra le vicende di Leo Merumeci, un determinato uomo d'affari che assiste e in parte provoca il disfacimento della prestigiosa famiglia borghese degli Ardengo, in un clima cupo, denso di rancori mal sopiti, difficoltà economiche, riti sociali, ipocrisie, intrighi e tradimenti erotici e amorosi, noia e solitudine.



Nonostante il cast stellare, il film non riscosse un particolare successo, né di pubblico né di critica, al momento della sua uscita. L’opera cinematografica, infatti, non riusciva né a fornire un’accurata ricostruzione storica dell’epoca in cui è ambientata la vicenda, quello della crisi di un vecchio mondo e dei vecchi valori che verranno sostituiti dal nuovo clima del ventennio fascista, né ad attualizzare i temi del romanzo di Moravia. Un buon consenso ottenne però lo staff tecnico, in particolare la fotografia di Gianni Di Venanzo, grazie alla capacità di lavorare in set difficili, ricreati non in studio bensì nei veri ambienti in cui venivano narrate le vicende e dunque spesso con una luce scarsa, che poteva risultare insufficiente rispetto alla tecnologia dell’epoca.

A proposito degli ambienti, la sontuosa villa, set principale del film, in cui vive la famiglia Ardengo, quella che viene ipotecata per una delicata situazione finanziaria e su cui cercherà di mettere le mani Leo Merumeci, è Villa Centurini, una villa dei Parioli attualmente sede dell’Ambasciata di Bulgaria a Roma. In questa struttura sono stati girati non solo gli esterni ma anche gran parte degli interni, sfruttando i suoi sontuosi e ampi saloni di rappresentanza. Altre scene sono girate invece alla Casina Valadier di Villa Borghese.

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