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Capo d'Acqua
piccola
Atlantide



foto e testo di GABRIELLA DI LELLIO

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Nel mezzo del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga c’è la valle del Tirino, dominata da un colle su cui spicca il Castello Piccolomini con i suoi due torrioni cilindrici e la torre quadrata. Ci troviamo a Capestrano, che forse prende il nome proprio dalle sorgenti del fiume (Caput Presanum, sopra la sorgente Presciano, o Caput Trium Amnium, capo delle tre sorgenti del Tirino).

La valle è anche chiamata “Cuore verde d’Abruzzo” per la sua natura intatta. Al suo centro c’è il lago di Capo d’Acqua, che nel fondo contiene una piccola Atlantide, visitabile da subacquei in possesso di qualsiasi brevetto data la facile immersione. Il lago nasce come invaso artificiale, dopo la metà del Novecento, con la realizzazione di una diga per creare una riserva idrica di irrigazione dei terreni.

(Le anse del Tirino)

(La diga del lago di Capo d'Acqua)

(La sorgente di Capo d'Acqua)

Sommersi dall’acqua del lago ci sono due mulini e un colorificio medievali, costruiti in pietra viva sulla vecchia via Claudia che per alcuni tratti è coincisa con il Tratturo Magno. Il primo mulino è quello nel peggiore stato di conservazione, ma mostra ancora le pale che azionavano le macine. Il secondo è decisamente più bello, con diversi ambienti sommersi. Dopo il sisma del 2009 la struttura ha subìto diversi danni e un arco è venuto giù.

(video di Guglielmo Di Camillo)

Il lago è costantemente rifornito di acqua fresca, cristallina, limpida e trasparente, perché la temperatura del Tirino non scende mai sotto i 10 gradi anche in inverno, impedendo la diffusione delle alghe e offrendo una visibilità che va oltre i venti metri. Sono vietate le attività di balneazione e snorkeling per non danneggiare la fauna e la flora, e questo fa delle escursioni subacquee un’esperienza unica. La scuola sommozzatori Atlantide gestisce dal 2004 le immersioni all’interno del lago con il proprio staff, l’unica autorizzata a organizzare eventi e rilasciare permessi a tutti i circoli, associazioni e scuole che ne facciano richiesta.

(Le nuove imbarcazioni elettriche - foto Calipso srl)

Dalla prossima estate, sarà possibile a tutti visitare le bellezze sommerse del lago, grazie all’ introduzione di imbarcazioni elettriche, ecologiche, a impatto zero, dotate di una cabina sotto lo scafo che permette di visionare il fondale del lago sotto il pelo dell’acqua. Graziano Marini, della società turistica Calipso, spiega: "Le nuove imbarcazioni, i trimarani, non producono la propagazione di onde, non creano disturbo acustico e permettono di navigare sopra le costruzioni sommerse a distanza di sicurezza. Le cabine sotto lo scafo sono delle cupole di vetro che permettono di vedere a una distanza di 5-6 metri, grazie all’effetto dell’acqua che fa da lente di ingrandimento.”

(Il lago di Capo d'Acqua)

In condizioni meteorologiche ideali di particolare nitidezza, dall’alto del paese di Capo d’Acqua si può vedere la sagoma del mulino più grande, circa 400 mq., davanti all’omonima sorgente.

Per arrivare al lago in auto dall’Aquila si imbocca la strada statale 17, in direzione Pescara, fino a Navelli e si prosegue sulla statale 153; da Pescara e da Roma è preferibile seguire l’autostrada fino al casello di Bussi (A24-A25) per proseguire sulla stessa strada 153. Si trova tra i comuni di Bussi, Capestrano e Ofena.






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