Esistono ampie raccolte di leggende valdostane. Alcune si avvicinano ai temi della fede, altre alle streghe o ai fantasmi, altre ancora attribuiscono origini fantastiche alle forme del paesaggio.
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La leggenda del ghiacciaio di Verra
Questa storia è ambientata in uno dei luoghi più fotografati e noti dell'intera Val d'Ayas, raggiungibile da Saint Jacques in circa un’ora: i Piani di Verra.Gesù, vestito da mendicante, decise di mettere alla prova il padrone dell'alpe che un tempo sorgeva nelle ampie distese erbose che sovrastano i Piani.
Al momento della mungitura si presentò al ricco padrone per chiedere che gli venisse data una tazza di latte per dissetarsi. “Piuttosto che regalare il latte ad un vagabondo - fu la risposta beffarda - lo rovescio sull'erba”, e così dicendo il padrone gettò il contenuto del secchio.
Rigagnoli bianchi scivolarono sul suolo e si rappresero in una morsa di gelo. Allora la neve cominciò a scendere fino a sommergere gli alpeggi e le distese dei pascoli, dando origine al ghiacciaio di Verra.
Il tesoro del castello di Graines
La leggenda del tesoro di Graines è un mito molto antico di ammonimento agli uomini a non lasciarsi vincere dalla avidità.Racconta di un fantomatico tesoro che si troverebbe sotto la costruzione. In molti negli anni hanno provato a cercarlo, ma senza successo. Un giovane mandriano tentò la fortuna dopo che in sogno una voce gli aveva indicato il punto esatto dove scavare. L’unica condizione: avrebbe dovuto lasciare il nascondiglio prima che il gallo cantasse tre volte.
Il ragazzo si precipitò nel punto indicatogli la notte successiva e scoprì una botola. Una volta aperta si trovò al cospetto di un enorme tesoro di oro e gemme. Abbagliato dallo spettacolo il mandriano non si rese conto che il gallo cominciava a far sentire la sua voce. Al terzo canto la botola si chiuse e l’uomo rimase imprigionato per sempre.
La leggenda del lago blu
Dietro questo splendido specchio d'acqua limpida dal colore blu si nasconde una leggenda piuttosto malinconica. Si narra che sulla terra ora occupata dal lago si trovasse una casetta abitata da una famiglia di pastori. Una sera fredda e piovosa, un viandante stanco e affamato bussò alla porta in cerca di cibo e di un riparo per la notte, ma i proprietari di casa gli negarono aiuto davanti al loro figlio piccolo. Questi allora offrì la sua scodella di latte al viandante, ma la madre gliela strappò di mano per sostituirla con una di acqua sporca.Il viandante umiliato decise di allontanarsi lanciando una maledizione sulla casa. Il bimbo venne punito dai genitori e costretto a raccogliere la legna del bosco per tutta la notte. Il piccolo era terrorizzato al pensiero degli animali feroci che avrebbe potuto incontrare, ma iniziò presto a tranquillizzarsi notando che questi lo fissavano con uno sguardo benevolo.
Raccolta una discreta quantità di legno, il bimbo si avviò verso di casa, ma giunto sul punto esatto dove si trovava la sua casa non trovò altro che uno specchio d’acqua. Pianse per la scomparsa dei suoi cari, ma capì che questo tremendo castigo era stato dato per la gravità della colpa. I discendenti del pastorello, che conoscevano la storia, promisero di mostrarsi sempre cortesi e ospitali con chi avesse bussato alla loro porta in cerca di aiuto.