Nel silenzio contemplativo della Val di Sole, quasi al confine tra Trentino e Lombardia, Vermiglio è un borgo solitario che misura il suo tempo con l’avvicendarsi delle stagioni e delle umane cose.
Nei mesi che precedono la fine della Seconda guerra mondiale, la cui eco arriva qui attutita e sfarinata, gli abitanti di Vermiglio si dedicano ad atti semplici e quotidiani: mungere la vacca, raccogliere il fieno, giocare a carte in osteria, andare a messa.
L’austero maestro Cesare Graziadei (Tommaso Ragno) governa con autorevolezza la sua classe elementare plurima, frequentata anche da cinque dei suoi figli.
Ai suoi allievi insegna non solo ad esprimersi in lingua italiana ma anche a comportarsi con onestà e gentilezza. Tutto sembra scorrere nella normalità più assoluta sin quando non arriva in paese Pietro (Giuseppe De Domenico) un soldato siciliano disertore che attira su di sé contrastate attenzioni.
I foresti quassù non sono ben visti anche se hanno compiuto atti umanitari a cui non si può restare indifferenti.
Del giovane laconico Pietro si innamora Lucia (Martina Scrinzi), la figlia più grande del maestro. E quando la neve lascia il posto al verde dei prati i due si sposano con una bella festa all’aperto, in un clima conciliatorio tra musica e canti, buon cibo e calici di vino rosso.
In casa il maestro Cesare si dimostra in verità più autoritario che autorevole. Favorisce le continue gravidanze della remissiva consorte (Roberta Rovelli) e controlla che la crescita dei numerosi figli sia conforme ai suoi principi morali. Le ragazze, nel grande letto che condividono, si scambiano in intimità piccoli segreti, aspirazioni e fantasie anche di carattere erotico.
Tra i figli maschi prevale invece la figura di Dino (Patrick Gardener), tanto ribelle e scontroso con il padre quanto dolce e protettivo con i fratelli più piccoli che si esprimono con vivace spontaneità e candore.
Alla fine della guerra, Pietro deve tornare in Sicilia per tranquillizzare i suoi parenti sulla sua incolumità lasciando Lucia che è in attesa di “comprare” un bambino.
Quando il tempo del ritorno si dilata più del necessario, il giornale riporta tragiche notizie che gettano tutta la comunità nello sconforto. La più sconvolta è naturalmente Lucia che, dopo il parto, si reca da sola in Sicilia per comprendere cosa sia accaduto.
Una complessa elaborazione del lutto sembra essere preludio al ritorno alla normalità anche se ormai anche a Vermiglio il tempo non si è fermato.
Meritato Gran Premio della Giuria al recente Festival del cinema di Venezia e scelto per essere candidato all’Oscar per il miglior film internazionale, il potente “Vermiglio”, opera seconda della regista Maura Delpero, è film corale che racconta con adeguata lentezza il clima di un’Italia rurale ricostruita con rispetto e autenticità.
Le piccole cose di ogni giorno avvolgono gli altrettanto piccoli misteri della vita che gli abitanti di Vermiglio interpretano con spirito di appartenenza e di comunità, nel bene e nel male.
Delizioso il rapporto tra le sorelle Flavia (Anna Thaler), la prima della classe e quindi destinata a continuare gli studi, e Ada (Rachele Potrich), attratta dai segreti del sesso, che vorrebbe ma non può.
A tratti si coglie lo spirito della scuola di Ermanno Olmi al cui “Albero degli zoccoli” ci si avvicina per naturalezza e complicità. Straordinaria fotografia di Mikhail Krichman che gioca magistralmente con la luce naturale per plasmarla e trasformarla a piacer suo. Qua e là sembra di cogliere omaggi non banali a pittori come Caravaggio, Vermeer e Segantini.
Intelligente la regia di Maura Delpero, che recupera e riflette su ambienti della sua infanzia e riesce perfettamente a integrare la recitazione di attori professionisti, ancorché molto giovani, e interpreti presi dalla strada.
Semplicemente perfetta l’interpretazione di Tommaso Ragno, attore straricco di sfumature e di profondità. Accompagna i titoli di coda un tema sonoro che ricorda molto da vicino “Sdrindulaile che bambinute”, una ninna nanna friulana tra le più emozionanti di sempre.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI FOGLIEVIAGGI
© Tutti i diritti riservati