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INSIDE OUT 2
EMOZIONI
IN CRESCITA
ALLA CONSOLE

di ANDREA ALOI

Gioia, Ansia e quel fagottone di Imbarazzo provano a battere la Sirenetta e Pluto. Il secondo “Inside out”, prodotto da Pixar e Disney, che pure distribuisce, sta combinando sfracelli al box office (quasi 400 milioni negli Usa), un successo atteso, benché non di simili proporzioni, per uno psico-cartoon zeppo d’azione e gustabile da ogni classe d’età, degnissimo erede del brillante capostipite datato 2015. Stessa protagonista, la piccola Riley Andersen, accattivante biondina middle class qualche anno fa alle prese con cambio di città, scuola e amicizie; stavolta, ormai tredicenne, ai primi passi nell’adolescenza. Un sequel atteso e perfettamente sintonizzato sullo sviluppo della sontuosa idea di Pete Docter e Ronnie del Carmen. I cartoni animati, fin dalle origini, ci hanno abituati alla antropomorfizzazione favolistica dei vari paperi e topi e via animaleggiando, da casa Disney ai Looney Tunes, con gatti, canarini, conigli, il sublime Wile E.Coyote di Chuck e Maltese. “Inside Out” e “Inside Out 2” danno invece strepitose sembianze umano-pupazzesche ai sentimenti primari di una bambina, nel caso della piccola Riley con esiti drammaturgicamente perfetti, in una tavolozza avvincente e spassosa di caratterizzazioni.



Nel primo film giostravano in sala comandi, ovvero nella mente di Riley, cinque sentimenti primari tipici di una bambina, primeggiava alla consolle Gioia, la più simile a una snella giovinetta, affiancata da Rabbia, un cubetto rosso bizzoso, la verde Disgusto, l’occhialuta e tondetta Tristezza e infine Paura, un esile, irresistibile nasone filiforme. Un fuoco di fila di gag, tra il centro di controllo e la vita di Riley, il tutto sorretto dalla brillante scrittura di Pete Docter, pure regista che per “Inside Out 2” è passato a produttore esecutivo - lasciando la direzione a Kelsey Mann - rimanendo comunque in sceneggiatura con la bravissima Meg LeFauve, pure lei già presente nel primo capitolo. Una gran squadra attenta a non snaturare il mondo emotivo, sognante di Riley, incardinato sul colpo di genio di Docter.



Cambiare sarebbe stata una follia, la storia doveva fluire da sé, con la protagonista arrivata a tredici anni e un parco di sentimenti opportunamente incrementato, una vera rivoluzione per Gioia e compagni di emozioni. C’è allarme in sala comandi, Riley entra in crisi con la pubertà, cambia umore, è aggressiva coi genitori. Una parola per tutto: complessità. Arrivano a impadronirsi della consolle Ansia, una specie di frenetico vermetto con bocca larga e ciuffone color carota, Imbarazzo, un patatone fantozziano, Invidia, bambolotta dagli occhioni smisurati e Noia detta Ennui, a connotare quel mix di tedio e spossatezza dell’adolescenza: una ragazzotta fiacca che fatica a star dritta, con frangetta e vestita alla esistenzialista, la classica “sdraiata”. È una dei personaggi più azzeccati nel concerto di emozioni che tante e tanti dei giovani accorsi in sala conoscono bene , “Inside Out 2” è un (divertente) specchio per spettatori dai dodici ai quindici e l’immedesimazione con Riley tra le ragazzine galoppa.



Ha terminato la scuola media ed è stata iscritta dai genitori a un campus estivo di hockey su ghiaccio, sport in cui eccelle, è un talento sui pattini e se giocherà buone partite dopo duri allenamenti potrà entrare nella squadra femminile del liceo, le Firehawks. Arrivata al campus con le superamiche del cuore Bree e Grace, se ne allontana, è affascinata da Valentina, capitana della squadra. E perde il senso di sé, la preziosa, luminosa Coscienza che Ansia vuol sostituire, ricreandone un’altra: crede di farle del bene, invece la snatura. Riley ha da essere perfetta, capace di sorvolare sui fallimenti, vincente e, se serve, si accantonano le amiche di sempre, si cerca di entrare nelle grazie delle ragazze più grandi a costo di gaffe che annichiliscono Imbarazzo. Le debolezze e insicurezze dell’adolescenza, mal tenute a bada da Ansia, mandano Riley in tilt giusto nel giorno della partita decisiva.



Questa l’ossatura della storia esterna, che ha un controcanto interiore - nel senso letterale - di strepitosa inventiva. In sala comandi, una volta “incarcerate” le vecchie emozioni, Riley crolla, ma Gioia, “fata” dai capelli turchini, guida Paura, Disgusto, Rabbia e Tristezza alla riscossa, tra segreti ben celati e gli sterminati archivi dei ricordi. Un viaggio al centro della mente con tante classiche peripezie e una sortita insperata di Tristezza, che riesce a raggiungere la Sala Comandi e dà una mano decisiva nel silenziare Ansia con l’aiuto di Imbarazzo. Le emozioni primarie, al dunque, servono, vanno ascoltate. E soprattutto, cara Riley, conosci te stessa. Svariati i livelli di lettura, come si capisce, e un’ora e mezza di divertimento garantito per ogni tipo di platea.



La materializzazione dei sentimenti, delle emozioni cattura, affascina e si può solo ammirare, tra mille invenzioni, la visualizzazione del Sé come un’infinità di corde che suonano e vibrano se toccate. La vera coscienza di Riley tornerà ad accendersi: “Sono una brava persona” sconfigge “non posso farcela”. Il ritratto in fieri dell’adolescente Riley cattura, stupisce, si fa applaudire per genialate come il monte Crushmore (crush sta per infatuazione, cotta) con scolpiti nella roccia non i presidenti Usa del monte Rushmore ma i ragazzini che hanno colpito l’immaginario della nostra eroina. “Inside Out 2” ha forse nella nevrosi prestazionale della società americana, pervasiva e onnipresente, un punto vagamente fastidioso, ma siamo nel made in Usa, quindi va così, anche con le “follie” dello showbiz: Amy Poehler, che dà voce per la seconda volta a Gioia, sostiene che questo personaggio l’ha cambiata. Di certo ha ingrassato il suo conto in banca, visto che ha intascato a questo secondo giro cinque milioni di dollari. Non si conosce il cachet di Adèle Exarchopoulos, la voce di Ennui.



Tra le nuove emozioni fa capolino una vecchietta, Nostalgia, poco più di un cameo, Riley è ancora troppo giovane per provarne i morsi. Ma il segnale è lanciato: arrivederci a “Inside Out 3”.

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