Andar
per chiese
nascoste
a Milano
Una guida fra teatri e santi protettori
Una recensione di
FABIO ZANCHI
Non c’è dubbio. La chiesa più nascosta e meno conosciuta, a Milano, è quella che sta a una decina di metri dall’abside del Duomo. Dall’altra parte del marciapiede, non sembra neppure una chiesa. Ha, invece, l’aspetto austero del palazzo di stile neoclassico, sormontato da un orologio, che ospita nientemeno che la Veneranda Fabbrica del Duomo.
La chiesa, intitolata a Santa Maria Annunciata in Camposanto, si scopre soltanto oltrepassando la cancellata ospitata dal porticato che affaccia sulla strada. L’interno è suddiviso in due spazi ottagonali che corrispondono ad altrettante cupole: anche quelle nascoste alla vista del passante. Il destino di questa chiesa è uguale alla Crocifissione che fronteggia l’Ultima cena a Santa Maria delle Grazie: tutti, ovviamente, guardano l’affresco di Leonardo e non si accorgono della pregevole opera del Montorfano. Così nessuno dei turisti che vengono a Milano per ammirare il Duomo (e nemmeno i milanesi) si accorge della chiesa che gli sta alle spalle. Com’è comprensibile, del resto.
Chiese nascoste di Milano
Churching per nuovi
viandanti urbani
Wilma Viganò Pandiani
Magenes editore
euro 20
A questa, come ad altre chiese minori e più appartate delle 169 che affollano il panorama milanese, rende giustizia un libro ben illustrato e altrettanto bene raccontato da Wilma Viganò Pandiani. Grazie alla sua puntigliosa curiosità si scoprono tante storie, ma soprattutto un modo originale di conoscere la città. Le tappe dell'itinerario sono cinquanta, prevalentemente al riparo dai giri turistici canonici. La guida si offre come utile complemento a quelli.
Si scopre, per esempio, che in un anfratto della centralissima via Cesare Correnti c’è la facciata dell’antica chiesa dei santi Simone e Giuda, che fu sede dei processi dell’Inquisizione. Quelli che portarono ai roghi di numerose donne considerate eretiche, arse vive nella vicina Piazza Vetra, stretta tra le basiliche di San Lorenzo e di Sant’Eustorgio. Ora, sconsacrata, dimenticati i fumi inquisitori, l’ex chiesetta ospita il laico teatro Arsenale.
Il culto mariano, testimoniato autorevolmente dalla dedica del Duomo a Maria nascente, prevale. Ben quattro sono le chiese dedicate a Santa Maria Annunciata, collegate agli ospedali: se ne trova una al San Carlo, una a Niguarda, una al Maggiore, per tacere di Santa Maria Annunciata in Camposanto, di cui abbiamo detto. Poi si trovano una Santa Maria la rossa in Crescenzago, una Santa Maria Bianca della Misericordia al Casoretto, una Santa Maria Bambina in via Santa Sofia, una Santa Maria della Sanità in via Durini (dove andava ogni domenica Arturo Toscanini) e una Santa Maria del Gesù in via Gesù.
Prevale, altresì, il dato della dislocazione, cui Milano non è estranea. Tanto per intenderci: in piazza Buonarroti campeggia la statua di Giuseppe Verdi. Per le chiese vale lo stesso criterio. Per esempio, nella pluricitata Santa Maria Annunciata in Camposanto si trova l’altare dedicato ai santi Nabore e Felice, peraltro titolari della chiesa che affaccia nel piazzale Perucchetti, davanti alla caserma degli artiglieri a cavallo. E la straordinaria chiesa di Santa Maria Annunciata all’ospedale San Carlo è in zona San Siro. Progettata da Gio Ponti, cui si deve quella meraviglia del Pirellone, è la sorella di San Francesco al Fopponino, che si trova in via Paolo Giovio, nei pressi di San Vittore (inteso come carcere, ma anche come chiesa). .
Detta così c’è quasi da perdere la testa: sembra un puzzle in cui niente è al posto giusto. Anche per questo è utilissima la guida di Wilma Viganò Pandiani, che per ognuna delle chiese illustrate con foto sue presenta un Qr code che permette di ascoltare il podcast con cui l’autrice racconta i propri itinerari alla scoperta di una Milano che non tutti conoscono, ma che è piacevole scoprire.
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