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Sinistra smarrita
un Pantheon
e una Guida

Un libro di Emanuele Fiano
"Ricostruire l'identità"

Una recensione di
FABIO ZANCHI

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I nostri tempi sono difficili assai. Nessuno può negarlo. Soprattutto in politica e, a maggior ragione, dalle parti della sinistra. Una sinistra che sembra aver smarrito la capacità di orientarsi e orientare. Debole al punto che non riesce a evitare le trappole che altri le tendono. Che si fa dare lezioni anche dagli ultimi arrivati. Che a stento riesce a chiarire il proprio pensiero e a essere incisiva nei confronti di una destra sempre più tronfia, nell’esercizio del potere finalmente conquistato: più per demerito degli avversari, troppo impegnati a dividersi fra loro, che per meriti propri.


Piccola guida di sinistra
per tempi difficili

di Emanuele Fiano

autoprodotta
e gratuita

Il sole dell’avvenire, ormai da tempo, si è eclissato e chissà quando mai riapparirà. Ci vorrebbe una guida, anche piccola, per ritrovare il sentiero giusto. Proprio questo è l’intento che ha spinto Emanuele Fiano a scrivere la “Piccola guida di sinistra per tempi difficili”. Sopra il titolo una triade che fa da guardrail per un percorso che può essere impervio: “Valori/Principi/Idee”. Fiano la mette a disposizione gratuitamente. Basta richiederla all’indirizzo fiano2024@gmail.com.



(Willy Brandt con John Kennedy)


Questo “libricino”, come lo definisce Fiano, vuole essere uno strumento semplice per reagire alla crisi della politica, che si sente soprattutto a sinistra. “È recuperando il senso e la radice del significato stesso della politica, cioè 'il governo della Polis', della comunità, che possiamo riuscire ad uscire dall’angolo in cui ci troviamo e ridare senso e profondità, al di là dei meri aspetti formali, al vivere democratico e in esso alla responsabilità e alla possibilità di agire e incidere”. Dunque, prima ancora di porsi il problema delle alleanze, della scelta dei compagni di strada, occorre ridefinire la propria identità politica. Il resto verrà di conseguenza.



(Nilde Iotti)


Come fare? La proposta di Fiano, concreta e suggestiva, è quella di ripescare i capisaldi del pensiero riformista, attraverso la costruzione di una galleria di citazioni. Un album di famiglia che aiuta a riconoscere le proprie radici. Si comincia con Filippo Turati (“Le libertà sono tutte solidali: non se ne offende una senza offenderle tutte”), per proseguire con Nilde Iotti (“Nel sistema democratico voluto dalla Costituzione il Parlamento, e solo il Parlamento è l’espressione della volontà popolare”, altro che uomo o donna solo/sola al comando…). Ci sono lo svedese Olof Palme e Carlo Rosselli; Tina Anselmi (“La nostra storia ci dovrebbe insegnare che la democrazia è un bene fragile, deperibile… Dovremmo riflettere sul fatto che la democrazia non è solo libere elezioni… ma giustizia, rispetto della dignità umana, dei diritti delle donne. E tranquillità per i vecchi e speranza per i figli”); Willy Brandt (“Non possiamo creare una democrazia perfetta. Però vogliamo una società che offra maggiore libertà ed esiga una maggiore condivisione delle responsabilità”); Rosa Luxemburg (“La libertà è sempre la libertà di dissentire”); Karl Popper (“Dovremmo rivendicare, nel nome della tolleranza, il diritto a non tollerare gli intolleranti”); Piero Gobetti (“Nessun cambiamento può avvenire se non parte dal basso, mai concesso o elargito, se non nasce nelle coscienze come autonoma e creatrice volontà di rinnovare e di rinnovarsi”).



(I fratelli Rosselli)


Altri spunti di riflessione, brevemente commentati da Fiano, vengono da Gramsci, Pertini, Nenni, Hannah Arendt, Agnes Heller, Harvey Milk (“Se non ti mobiliti per difendere i diritti di qualcuno che in quel momento ne è privato, quando poi intaccheranno i tuoi nessuno si muoverà per te”), Salvador Allende e Alexander Dubcek. E altri ancora, a ricomporre un solido Pantheon che in questi anni si è appannato. Ma c’è ancora e basta spolverarlo per riscoprire radici ancora vive.

Il tentativo di Fiano, fino al 2022 deputato del Pd, responsabile delle riforme istituzionali, poi della sicurezza e infine della politica estera del partito, è quello di riprendere dall’inizio il filo con elettori e simpatizzanti della sinistra, interrotto in questi ultimi anni in cui la sinistra pare aver smarrito la bussola.

La “Piccola guida” di sicuro si presenta come un tentativo generoso di ritrovare la strada, lasciando perdere litigi assurdi e divisioni ancor più assurde in cui la sinistra si è voluttuosamente contorta.

 




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