Una brezza surreale soffia su Bruxelles e ancora una volta in città fa capolino lo spiritello beffardo dei belgi (quando sono in vena) … È così che in pieno centro, in un groviglio di tentacoli, è comparsa - come affiorando dalle viscere della terra – una creatura enigmatica, a tratti mostruosa, a tratti futurista: il “Nauti-poulpe”. Non è un alieno, ma una monumentale statua in bronzo creata da François Schuiten per celebrare Jules Verne a 120 anni dalla morte. È l’ennesima dimostrazione del fatto che, come ribadisce l’ideatore di questa fantasiosa installazione, a Bruxelles “tutto può accadere”.
L’ibrida creatura, liberamente ispirata al sottomarino Nautilus del capitano Nemo e al polpo gigante di “Ventimila leghe sotto i mari”, campeggerà sulla place Poelart per tre mesi, prima di spostarsi verso la sua collocazione definitiva nella città francese di Amiens, dove Verne visse l’ultimo periodo della sua vita prima di spegnersi nel 1905. Sembra davvero spuntata dal selciato e i passanti la scrutano perplessi, mentre si avviano verso la ruota panoramica alle spalle dello spaesato polpo.
Il luogo è emblematico: sulla piazza si affaccia, infatti, il mai terminato Palazzo di Giustizia, che la leggenda vuole popolato da fantasmi e che da trent’anni è impacchettato in impalcature e tubi Innocenti. I bruxellesi ci scherzano sopra dicendo che ormai le impalcature sono diventate a loro volta un monumento, che potrebbe aspirare a diventare parte del patrimonio culturale dell’umanità dell’Unesco. È un edificio labirintico, dalla struttura asimmetrica, che ospita alcuni uffici del tribunale e un’innumerevole successione di locali vuoti e corridoi, dove perdersi è quasi invitabile.
Tornando al monumento, si tratta di un’opera scaturita dalla fantasia di Schuiten, uno degli artisti belgi più originali e rinomati, disegnatore visionario autore di numerose BD (graphic novel) e scenografie, e realizzata di concerto con lo scultore Pierre Metter. A fare da pendant alla scultura c’è una mostra, organizzata dalla galleria Champaka al Sablon, il quartiere dell’arte e dell’antiquariato, in cui sono esposte le tavole che compongono il nuovo graphic novel, opera di François Schuiten e dello scrittore e critico Benoit Peeters, intitolato “Il ritorno del capitano Nemo”. L’album abbonda di reminiscenze dei romanzi di avventure di Jules Verne e attinge ai procedimenti di grandi illustratori e litografi del passato, tra cui Gustav Doré.
Mentre calano le prime ombre della sera, il Nauti-poulpe si mimetizza acquattato nell’oscurità della piazza Poelart (poco illuminata) e sembra pronto a dileguarsi come un sogno (o come un incubo?) mentre gli sguardi degli ignari passanti si dirigono verso la ruota panoramica rutilante di luci.