Letteratura, viaggio, sport, sostenibilità - e l’assegnazione della nona edizione del Premio Letterario Dispatriati - sono stati al centro della quinta edizione di Sì Viaggiare - Festival della Letteratura di Viaggio, svoltosi sabato 11 gennaio nella elegante cornice di Villa Marcello Loredan Franchin di Ceggia. Il Festival è organizzato da Mazzanti Libri e dal Comune di Ceggia, luogo appartato della terraferma cui i secoli e le funzioni hanno dato una fisionomia che non è quella della classica villa veneta.
L’evento ha coinvolto giornalisti, scrittori e accademici che hanno discusso della relazione tra territorio, viaggio e letteratura. Alberto Laggia ha moderato gli interventi di Sergio Frigo e Alberto Pavan, entrambi d’accordo nel sottolineare la dimensione territoriale come fattore fondamentale in letteratura, la funzione del paesaggio come ispiratore e protagonista. Si è trattato quindi di micro-viaggi, a piedi o sui pedali, alla scoperta della dimensione letteraria del territorio.
Proprio il Veneto orientale, con i suoi ampi fiumi e le sterminate bonifiche, ha ispirato e formato scrittori come Ippolito Nievo, Giacomo Noventa, Ernest Hemingway e Goffredo Parise. Questi specifici luoghi, fondamentali nella vita degli scrittori, sono riconoscibili e interrogano sulla loro storia ma anche sul loro presente e sul loro futuro dalla prospettiva diacronica suggerita dalla pagina scritta.
Alla loro scoperta, si può tracciare così un itinerario paesaggistico-letterario lento: a piedi o in bicicletta, come hanno fatto Sergio Frigo e Alberto Pavan nei loro libri.
Sergio Frigo, giornalista, è autore de 'I luoghi degli scrittori veneti'; 'I luoghi degli scrittori veneti tra Piave e Tagliamento'; 'I luoghi di Mario Rigoni Stern' (tutti pubblicati da Mazzanti Libri). Gli autori sono letti con attenzione dalla prospettiva dei luoghi in cui si muovono e che vivono tra le loro pagine. Frigo offre una guida accurata, completa di profili biografici, pagine antologiche e informazioni pratiche, che propone una ricollocazione dell’autore nel proprio contesto, strumento per lo studioso, ma anche per il curioso che desidera godere del territorio sovrapponendo la propria sensibilità a quella degli scrittori.
Alberto Pavan, insegnante di lettere al liceo, è autore dei due volumi di 'Ciclonugae. Sui pedali' tra le pagine del Friuli (Prospero Editore). L’autore narra nove itinerari attraverso il Friuli in cui si intrecciano testi letterari, memoria collettiva e autobiografia. Non solo conduce alla scoperta attraverso le pagine di luoghi legati agli autori, per esempio il Friuli di Pasolini, la laguna di Marin, ma anche riflette sull’alterità del territorio friulano, da sempre percepita dai forestieri, ricco mosaico di pluralità, linguistica e culturale.
Antonio Marcomini, docente di Chimica dell’ambiente e dei beni culturali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e Prorettore vicario dell’ateneo, ha affrontato il tema dell’impatto ambientale e della sostenibilità territoriale del turismo in tempi di costante overtourism, dimostrando come una seria politica di tutela e di conservazione del territorio sia imprescindibile alla sopravvivenza stessa dell’industria turistica, che deve comunque ridurre il proprio impatto.
Giuseppe Vottari, autore di 'Arrigo, cantata per un aviatore felice' (sempre per Mazzanti Libri), storia di un emigrato ferrarese in USA durante l’età d’oro dell’aviazione, è risultato vincitore del Premio Dispatriati, ormai giunto alla nona edizione.
Il premio letterario nasce nel 2016 dalla collaborazione tra la casa editrice veneziana Mazzanti Libri con la Fondazione Filitalia di Philadelphia (https://filitaliainternational.org/) e i Chapter (Alumni) di Venezia e Roma ed è dedicato ad opere letterarie inedite sulle migrazioni umane da e verso tutto il mondo.
A chiudere l’evento, un concerto da camera del soprano Carlotta Melchiori e del pianista Antonio Vigani, nonché un brindisi offerto da Eltec Service s.r.l. di Biancade (TV).