Cinquant’anni e non sentirli. Soprattutto, non dimostrarli. È con l’energia di sempre, la voglia di divertirsi e di regalare il meglio della canzone d’autore che quelli del premio Tenco riaccendono i riflettori sul palcoscenico dell’Ariston di Sanremo. Come hanno fatto dal 1974, saltando appena due appuntamenti “causa mancanza di fondi” come può capitare a chi – come loro – lavora da volontario, senza altro compenso che la voglia di stare insieme. Spinti dalla voglia di fare delle cose con leggerezza e divertimento. L’appuntamento è dal 17 al 19 ottobre. Nelle tre serate riceveranno il Premio Tenco 2024 Edoardo Bennato, Samuele Bersani, Mimmo Locasciulli e Teresa Parodi.
La nascita del Tenco è dovuta alla tenacia di Amilcare Rambaldi, esportatore di fiori con la passione della buona musica, che su quel palco fin dall’inizio portò cantautori come Guccini, Vecchioni, Gaber, Branduardi, Graziani e addirittura un Antonio Ricci che in seguito preferì dedicarsi alla tv.
In questi cinquant’anni “il” Tenco ha fatto conoscere artisti ai tempi quasi sconosciuti al grande pubblico, come Paolo Conte, Roberto Benigni, Gianna Nannini, Francesco Baccini, Davide Riondino, Vinicio Capossela, Samuele Bersani, Daniele Silvestri, Sergio Cammariere, La Crus, Davide Van De Sfroos. Lunghissimo anche l’elenco di artisti provenienti da tutte le parti del mondo: Charles Trenet, Tom Waits, Tom Jobim, Ute Lemper, Patti Smith, Joni Mitchell, Nick Cave, Atahualpa Yupanqui, Randy Newman, Alan Stivell, Silvio Rodríguez, Caetano Veloso, Laurie Anderson, Jane Birkin, Jackson Browne, Marianne Faithfull, Chico Buarque de Hollanda, Elvis Costello, Donovan, Gilberto Gil, Rickie Lee Jones, Khaled, Noa, Mercedes Sosa. E tanti, tanti altri.
L’elenco di tanti nomi oggi entrati nella storia della canzone di qualità non dice tutto su questa rassegna, che riesce a confermare di anno in anno la propria natura originale. Merito di Rambaldi, quell’ “antico fioraio che sapeva parlare agli artisti, cosa non facile: sapeva spiegare l’utopia che aveva in testa”, come scrisse Vincenzo Mollica in occasione dei trent’anni del Tenco. Merito della sua filosofia, condensata in un motto di profondità inarrivabile: “La vita, amici, è l’arte dell’incontro”. E gli incontri, al Tenco, da sempre sono stati conditi e arricchiti oltre che dalle canzoni di qualità, dalle nottate del “dopo Tenco”. Uno come Michele Serra, che di edizioni ne ha vissute parecchie, anni fa le raccontò così: “So solo che il Tenco è stato uno straordinario ostello per straparlanti, allegri e socievoli, in un turbinio di lingue e voci, facce e discussioni”.
Il calore di quei tempi si sente ancora, oggi, quando parlano Antonio Silva, lo storico presentatore, e Sergio Secondiano Sacchi, il direttore artistico. Loro non mollano, anzi. Accanto alla rassegna, sono sorte altre iniziative, tutte con il marchio del Tenco. Così le riassume Silva: “Nel 2008 nasce 'Il Tenco Ascolta': in collaborazione con i Comuni, si organizzano concerti, in vari paesi e città del territorio nazionale, con lo scopo di ascoltare e far ascoltare nuovi talenti. Alcuni dei quali – i più bravi naturalmente – si esibiranno poi all’Ariston”.
“Nel 2012 Sergio Sacchi dà vita a Barcellona a 'Cose di Amilcare': la filiale della Rassegna in Spagna.
Nel 2020 arriva in Rassegna il Premio Yorum dedicato, in ricordo dei musicisti eponimi morti nelle carceri turche, agli artisti perseguitati in patria.
Da anni la Rassegna investe tutta la città di Sanremo, con gli spettacoli alla Pigna – la città vecchia – e nelle piazze del centro. Soprattutto, da anni La Rassegna dura tutto l’anno, con le iniziative nella sede del Club (show case, presentazioni di libri e dischi, dibattiti sulla canzone d’autore)”.
Insomma, saranno anche passati cinquant’anni ma loro, quelli del Tenco, sono sempre gli stessi. Anche oggi che la scena della musica, qui da noi, si è affollata di rapper e trapper. Vien da dire: finché c’è il Tenco c’è speranza. Per fortuna.
Nota finale sugli altri premi: a Caterina Caselli quello all’Operatore culturale; a Toomaj Salehi il Premio Yorum; a Tullio de Piscopo il Premio 'I suoni della canzone'.
I vincitori delle Targhe Tenco 2024 sono: Paolo Benvegnù, migliore album in assoluto con “È inutile parlare d’amore”; Diodato, migliore canzone singola “La mia terra”; Simona Molinari, migliore album d’interprete “Hasta siempre Mercedes”, dedicata a Mercedes Sosa; Setak, migliore album in dialetto “Assamanù”; Elisa Ridolfi, migliore opera prima “Curami l’anima”; Alberto Zeppieri, produttore del migliore album a progetto “Sarò Franco – Canzoni inedite di Califano”.
A Sergio Staino è dedicato “Il Cantastaino”, con la collaborazione di 46 autori, da Altan a Claudio Bisio, Francesco Guccini, Paolo Hendel, Andrea Pazienza, Carlo Petrini, Michele Serra, David Riondino.