Le nuove frontiere del turismo passano per la Grande Bellezza di piazza della Signoria e approdano alla Stazione Leopolda, dove in una kermesse di due giorni (27-28 novembre) si sono esplorate alcune delle strade di “modernizzazione possibile” del settore grazie all’AI, l’intelligenza artificiale. Una chiave inevitabile per affrontare sfide difficili come il climate change e la sostenibilità, ormai indispensabile per continuare a viaggiare senza logorare il pianeta. È stata un’occasione importante il Bto (Be Travel Onlife) - offerta già da molti anni da Regione Toscana, Toscana Promozione Turistica, Camera di Commercio di Firenze (e altri soggetti istituzionali) - per confrontarsi su una realtà in crescita, che stima il Pil turistico del nostro Paese a fine 2024 in 104.5 miliardi di euro, il 4,6% in più̀ del valore del 2019.
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Ma al di là dei potenti dati economici, Firenze ha costituito anche un buon punto di partenza per raccogliere esperienze, progetti d’avanguardia - presentati nei diversi panel tematici - e narrazioni minime che formano il singolare collage turistico Italiano. Un tesoro, esattamente come il made in Italy, su cui varrebbe la pena investire di più con interventi mirati. Bto con i suoi trecento relatori arrivati da tutto il mondo, novanta eventi, quarantadue partner e un board di novantanove esperti ha provato a rispondere all’esigenza di innovazione del brand Belpaese. Una solida costruzione i cui “mattoni” sono stati l’enogastronomia, l’arte, la cultura, i prodotti e la nostra storia che ha le fondamenta sulla natura straordinaria dei luoghi che abitiamo. Dai borghi smart con la voglia di recuperare le tradizioni territoriali sono giunte anche le donne che con le loro storie imprenditoriali (e non) hanno animato per la prima volta il Bto Women, format al femminile ideato da Clara Svanera, all’interno della rassegna dedicata al digitale e all’innovazione, la cui direzione scientifica è affidata a Francesco Tapinassi, affiancato da un corposo comitato di esperti.
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Coraggio, felicità, futuro. Nelle parole delle donne-speaker si sono spesso rincorse alla Stazione Leopolda le emozioni vissute (e poi raccontate in sala) nel dar vita ai propri progetti. Storytelling di imprese così legate all’identità del territorio che fanno venir voglia di scoprirlo anche a chi è totalmente estraneo. È il caso del progetto di Anna Maria Carta, che dopo vent’anni spesi come consulente aziendale, esperta di fiscalità, ha deciso di tornare alla sua Sardegna per sostenere l’agricoltura locale, le tipicità e l’artigianato. Con perseveranza e fiducia ha messo insieme una rete di donne con competenze ereditate o raccolte dagli anziani. Dallo sforzo di tutte è sorta Mannos, associazione che permette di adottare un filare di vite o una pecora; progetto che porta poi gli adottanti a trasformarsi in turisti con la visita e il viaggio di conoscenza. Un circuito virtuoso che tiene insieme la vacanza-il prodotto-la sostenibilità e l’empatia sociale.
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Pensato per celebrare il potere e la creatività delle donne nel turismo anche l’award assegnato da Bto Women a tre “eccellenze”: dell’ospitalità, del travel-web e dell’artigianalità. Sulle note della virtuosa arpista Lisetta Rossi e con la voce soprano di Rachel Stellacci, che interpretava con maestria arie di Puccini, sono state premiate: Nicoleta Anca Milos per un fotoreportage sul Kenya e Barbara Lancini del B&B “Antiche Mura” di Arezzo che ha dedicato le sei stanze di una casa del 1200 ad altrettante figure femminili. Nella splendida cornice del Bernini Palace, albergo buvette dei senatori e deputati del Regno d’Italia all’epoca di Firenze capitale ma già vocato all’accoglienza fin dal 1400, un riconoscimento speciale lo ha avuto anche l’audacia artigianale di Morena Fanny Raimondo che formatasi a Firenze a Palermo ha riscoperto la tradizione della sartorialità nuziale innovandola. Perché anche la ricerca dell’abito da sposa speciale può diventare una motivazione di viaggio.