Dinan, Cotes d’Armor, è un gioiello medioevale, piccola, vivace e colorata. Un borgo arroccato sulla collina e affacciato sul fiume Rance più in basso.


Un saliscendi di vicoli e stradine che arrivano fino al porticciolo, dove sedersi al cafè e, gustando una bibita, attendere il tramonto e guardare barchette, chiatte e battelli che passano pigri.

È forse uno dei borghi più belli di tutta la Francia, dove ancora si parla il bretone, che viene insegnato nelle scuole. Da Saint-Malo in macchina sono 35 chilometri, e 40 minuti per raggiungere la cittadina al fondo del fiordo scavato dal fiume Rance. In alto la città circondata da quasi 3 km di bastioni del XIII secolo, più di 10 torri e porte monumentali e un Castello del XIV secolo

in basso il fiume Rance, lungo il quale organizzare gite e passeggiate.
Prima di entrare nel centro, una occhiata alla grandissima Place du Champ

ribattezzata nel 1902 Place Du Guesclin dal nome del cavaliere bretone la cui statua la adorna.

Cominciamo dal passato di Dinan, un passato assai ricco, che va dal XIV al XVII secolo quando la città era abitata da moltissimi artigiani, tessitori e conciatori, falegnami e doratori che la resero preziosa e prospera per almeno tre secoli. Il primo nucleo urbano di Dinan si sviluppò nell’XI secolo attorno a una fortezza. Non si sa con certezza se, prima di allora, esistesse una presenza abitativa.
Un particolare interessante è che il castello di Dinan pare sia rappresentato nell’arazzo di Bayeux (o arazzo della regina Matilde), tessuto ricamato e realizzato in Normandia o Inghilterra nella seconda metà dell’XI secolo, che descrive gli avvenimenti chiave relativi alla conquista normanna della Inghilterra nel 1066, culminati con la battaglia di Hastings. Qualcuno ha scritto che potrebbe essere definito un’opera di propaganda a favore di Guglielmo il Conquistatore e per affermare la legittimità del dominio normanno in Inghilterra. Quel che conta è che l’arazzo di Bayeux (lunghezza totale oltre 68 metri) ha un valore documentario inestimabile per la conoscenza di Normandia e Inghilterra nell’XI secolo e per quanto racconta di fatti e personaggi.
Quanto a fama, anche i bastioni di Dinan erano conosciuti ai navigatori del XII secolo. Un sistema difensivo ben visibile oggi con i suoi quasi tre chilometri di lunghezza, ampliato nel XV secolo.
Altro particolare è che nel XVIII secolo la città
sviluppa una ricca manifattura per la produzione
delle vele per le navi che venivano poi inviate ai
cantieri navali di Saint-Malo. Il Castello

dove Anna di Bretagna trascorse i suoi ultimi anni da vedova, vale una visita per le architetture, le varie opere difensive e gli spazi dedicati alla vita quotidiana e all’arte di vivere alla corte dei Duchi di Bretagna. Si trova presso la Porte Saint-Louis, costruito nella seconda metà del Trecento e fortificato due secoli dopo con altre torri e un ponte levatoio.
Il borgo storico medioevale della città si trova in alto rispetto al fiume. Non ho mai visto tante case à colombage o à pans de bois (a graticcio) dai frontoni appuntiti, belle e colorate, riunite nella stessa cittadina.

Testimoniano una solida ricchezza del passato. Dal centro storico, alto sulle colline circostanti, ricco di monumenti, chiese e belle case, una serie di stradine e rampe che si sviluppano al di là della cinta muraria, scendono verso il fiume fiancheggiate da casette

negozi di antiquariato, souvenir e ristorantini

moltissimi fiori

e gallerie d’arte. A valle c’è un altro mondo da esplorare, fatto di barche

chiatte, caffè.

Uno spettacolo incantevole.
In pieno centro storico ci sono scorci preziosi e visite interesanti. Non lontana dal Castello, la Torre dell’Orologio

sovrasta la città medioevale. Vale la pena affrontare 150 scalini per la notevole vista sulla città. È del XV secolo e il meccanismo dell’orologio è tra i più antichi d’Europa. Seduti al bar-ristorante eccola là, ci si gode la vista della Torre, delle viuzze strette, delle piazze acciottolate e delle belle case a graticcio.

La Basilica di Saint-Sauveur, classificata come monumento storico di Francia dal 1862, viene costruita tra il XII e il XVI secolo e mescola diversi stili architettonici. Portale romanico, gli interni combinano romanico e gotico flamboyant; si dice che nel cenotafio sia custodito il cuore di Bertrand du Guesclin.
Altri edifici storici sono la chiesa Saint-Malo, con magnifiche vetrate del XIX e XX secolo e un portico rinascimentale scolpito,

la Cappella di Santa Caterina,

l’Abbazia Saint-Magloire de Lehan, fine XII secolo, in stile gotico primitivo e la Cappella Saint-Joachim ricostruita alla fine del XIX secolo, il Teatro dei Giacobini

e il piccolo Jardin Anglais, ex cimitero trasformato in parco con alberi secolari e accoglienti panchine.
Nel piccolo centro storico sopravvivono, bellissime e colorate, molte case a graticcio con l’intelaiatura in legno riempita di argilla, tutte costruite tra medioevo e rinascimento, in un affascinante contrasto di colori bianchi e neri.

Alcune case hanno una storia particolare come
l’Hotel Keratry

bellissima casa rinascimentale in legno e pietra, costruita nel XVI secolo, nel 1559, con colonne ioniche e personaggi scolpiti. Il fatto è che questa casa fino al 1935 si trovava nella località di Lanvollon a 80 km da Dinan e, nel timore di un incendio, il Comune di Dinan decise di smontarla per ricostruirla a Dinan in rue de l’Horloge, affidando il progetto all’architetto Lucien Prieur che terminò i lavori nel 1939.
Con 130 edifici a graticcio o “pan de bois” assai ben conservati, Dinan è la quarta città della Bretagna che vanta un patrimonio architettonico di questo valore.

Dagli anni ’20 in poi la Municipalità di Dinan è stata all’avanguardia nel conservare, acquistare e ristrutturare case e palazzetti a graticcio – la casa del Governatore

la casa de la Mere Pourcel - mentre si intensifica l’interesse verso queste architetture che diventano anche un segno della identità nazionale. Nel decennio 1950/1960 ben 57 case a graticcio hanno ricevuto il titolo di edifici storici.
Una parola sulla imponente “Maison de la Mere Pourcel” - poi “Chez la Mere Pourcel” nel 1935 - che, con i suoi cinque piani di eleganza e decori, ben testimonia la ricchezza dei proprietari commercianti alla fine del XV secolo. La lunga storia di questa casa termina con un incendio nel giugno 2019. I lavori di ricostruzione sono stati terminati di recente e il ristorante è stato riaperto tornando alla sua fama di una volta.
Molte case, nate tra la metà del XV e la fine del
XVIII secolo, presentano caratteristiche
architettoniche diverse. Molto diffusi gli edifici
con graziosi porticati; nel 1781 a Dinan ce n’erano
circa un centinaio... Poi ci sono le case con grandi
vetrate poste sulla facciata per assicurare maggiore
luminosità agli interni della casa. Infine, c’è una
terza tipologia

detta “à encorbellements” laddove i piani superiori della casa sono aggettanti sulla strada. Quest’ultimo tipo di costruzione è perdurato per alcuni secoli e rende difficile una precisa datazione.
La visita continua con una attenta “caccia” a tutte le “Maisons” identificabili con una storia e una data, vero e proprio marchio della identità nazionale. Sono facili da riconoscere
perché l’intero centro storico è ricco di cartelli con la storia dei luoghi.
Questa è Dinan con la sua eleganza, bellezza e colore.
Dalla piazza centrale si percorre la Rue du Jerzual

e la sua continuazione Rue du Petit Fort, che collegano il centro al porticciolo turistico in basso. Una passeggiata indimenticabile alla quale possono fare giustizia solo le foto.
Ma prima di scendere lungo rue du Jerzual ci sono piazze e stradine


da scoprire e percorrere: Place du Guesclin, Place des Merciers. Place des Cordeliers, dove c’è l’ex convento dei Cordeliers con un bellissimo chiostro. Seguendo per rue de la Cordonnerie, rue du Petit-Pain

e rue de l’Horloge si arriva davanti a una delle più famose case di Dinan: la Maison du Gisant,

la casa del Giacente, dell’XI secolo. Durante i lavori di restauro è stata ritrovata una scultura funeraria che rappresenta Roland de Dinan morto nel XIII secolo.
E infine ci si avvia per la ripida discesa di rue du Jerzual –


che nel Medioevo era la porta di accesso alla città oltre che la più importante via commerciale, dove si aprivano grandi negozi e si costruivano le case più belle e più imponenti, come la casa del Governatore. È la strada più pittoresca e più fotografata della città,

incorniciata da botteghe di artisti ed artigiani. Non a caso Dinan, con la sua atmosfera e il suo fascino ha sempre attratto artisti e pittori che hanno aperto molte gallerie proprio lì in rue du Jerzual.
Il Porto ha la sua storia.

Fin dall’XI secolo il porto di Dinan si impone come un importante centro economico sulle rive del fiume Rance, fino al XIII secolo grano e vino sono i principali prodotti esportati verso l’Inghilterra, poi la tela diventa la mercanzia dominante fino al XIX secolo. Dal XVIII secolo in poi importanti lavori modificano la fisionomia del porto di Dinan: banchine in pietra, canalizzazione della Rance e ampliamento del letto del fiume, eliminazione dei mulini. Tutto questo ha consentito al porto di Dinan di mantenere la sua importanza come tappa fondamentale nei commerci marittimi fino alla fine del XIX secolo. Accanto al commercio fluviale che dura ancora fino agli anni ’30, il porto si trasforma progressivamente in una destinazione turistica popolare per la nautica da diporto.

Feste e festival: da non dimenticare che ogni due anni, a fine luglio, Dinan celebra le Fete des Remparts in costumi d’epoca per fare un breve viaggio nella storia locale.