ALBE ADRIATICHE
FRA CENE
E FLASH MOB

28 luglio, Vasto


Abbiamo lasciato la Puglia. Stanotte ho fatto l’ultimo turno di guardia per la navigazione, e ho avuto modo di vedere l’alba. Forse è il sonno, ma ci metto un attimo a ricordarmi che dovrò abituarmi a questo spettacolo su questo lato della penisola. Me lo scordo sempre.



Oggi giornata rapida e densa. Arriviamo a Termoli, unica tappa molisana per ovvi motivi. Rimaniamo poche ore, il tempo di fare una spesa, accogliere il nuovo equipaggio di Legambiente, pranzare e salpare di nuovo. È bello tornare ad avere la barca piena, anche se forse ci eravamo abituati troppo all’ordine di un equipaggio ridotto. Il comandante sorride a tutti, abbraccia e saluta chi già conosce e dà il più caloroso dei benvenuti a chi vede per la prima volta. Il silenzio, la pulizia, l’assenza di giornalisti a bordo, sono solo ricordi che vede volare via come uccelli allarmati dal suono del primo zaino che si posa sul ponte.



Salpiamo per Vasto appena dopo pranzo, e come sempre due ore e mezza di navigazione contano come settimane nel tempo della barca. Quando ormeggiamo siamo oramai grandi amici. Il porto è un porto commerciale. Vuol dire lontano dalla città, niente acqua né corrente, pescherecci, gru e navi cargo circondano la goletta. La banchina è chiusa da inferriate, qualsiasi luogo è raggiungibile solo attraverso mezzi a motore e l’unica ombra è la proiezione dei gabbiani che minacciosi orbitano sul ponte tanto amorevolmente pulito in mattinata. Un battesimo del fuoco per chi sale a bordo della Goletta per la prima volta. Siamo tutti devastati dalla notizia che a cena non riusciremo nemmeno a consolarci con il fantomatico brodetto di pesce, piatto tipico non ho capito se di tutto l’Abruzzo o solo dell’unico ristorante al porto di Vasto.


Il sito di Goletta verde


Ricomincia la routine di conferenze, comitati, flash mob. Alla riserva naturale regionale di Punta Aderci assistiamo alla conferenza stampa. Mi rallegro a notare come sul tavolo del rinfresco che seguirà spuntino bottiglie di vino e cibarie, che mi toglieranno dall’impaccio di dover cucinare per tutti a bordo e ci faranno andare a dormire senza troppo pensare a dove siamo ormeggiati.

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