FANO
IL SACRO PATTO
FRA IMPRESE
E LEGAMBIENTE

2 agosto, Fano


Gli attacchi alla ciurma proseguono. Stavolta non si tratta di posizioni ideologiche su biscotti e giovinezza interiore, ma di sopravvivenza. Formiche scorrazzano per il ponte, si insinuano nei cassetti, scattano sulle scotte senza bruciarsi. Mentre Legambiente prosegue la campagna con i flash mob sulle spiagge di Fano, io e il comandante iniziamo la nostra contro queste fastidiose avversarie.

Il sole è caldo, ma fortunatamente il vento lo rende più sopportabile. Quando l’equipaggio rientra dalla spiaggia è ignaro delle battaglie che si sono svolte a bordo, e troppo distratto dall’arrivo della stampa che stazionerà sul ponte fino alle 14 per rendersene conto. Vado a prendere una piada al bar della marina, sfrattato dalla cucina della goletta, oramai adibita a ufficio stampa. Stupito e un po’ confuso dagli accenti e dalle offerte alimentari così simili a quelle emiliane, nonostante – credo – io mi trovi ancora nelle Marche, leggo il giornale. Oggi abbiamo esaurito le risorse che il pianeta genera e che noi per vivere dovremmo far bastare per un anno intero. Ogni anno la data arriva prima, ma continuiamo ad affidarci a questa gestione economica sperando che a salvarci sia l’eredità di qualche lontano parente, un colpo di fortuna con una schedina, una mail di qualche principe lontano che ha bisogno dei nostri dati per riscattare una grossa somma e donarcene una parte.



Nel pomeriggio i laboratori a bordo rendono felici i tanti bambini che hanno giocato imparando su squali e delfini. Io aiuto ad allestire l’incontro sulla transizione energetica nelle Marche. Non sarà divertente come per i bambini forse, ma si potrà imparare comunque qualcosa. Anche lo spazio in cui si tiene però è suggestivo, quasi quanto Oloferne. La Pinacoteca di San Domenico, chiesa sconsacrata nel centro di Fano, ospita l’evento di oggi. È rimasto quasi tutto della chiesa, ed è divertente che fra le navate riecheggino le parole di chi cerca di indicare la via per una salvezza collettiva davanti a una fine sempre più vicina a cui noi stessi ci siamo condannati. Un piccolo miracolo si manifesta quando Confindustria e Legambiente si trovano d’accordo sui dati proposti e sulla fattibilità dei progetti di produzione di energia pulita nei prossimi tre anni. Di queste proposte poco o nulla arriva nel Pniec 2030. Quando Legambiente propone a Confindustria di scendere in piazza con loro a pretendere questo cambio di rotta comincio a chiedermi cosa ci fosse nella piada mangiata a pranzo.


Il sito di Goletta verde


A cena cerchiamo invano di assaggiare il brodetto di pesce che cerchiamo dall’Abruzzo, e che nelle Marche ci era stato ripromesso. Niente. Il comandante rimane a bocca asciutta anche questa volta. Vorrei poterlo consolare promettendo qualcosa di buono dalla cucina di bordo, ma non me la sento di sfidare così la sorte, sperando che la sua sete di sangue si sia esaurita contro le formiche di stamattina.

Press ESC to close