11 agosto, Trieste
La Goletta Verde è terminata ufficialmente. A bordo stamattina si sono svolti gli ultimi laboratori con i bambini, e a Roma contemporaneamente si è tenuta la conferenza conclusiva della campagna.
I DATI DI GOLETTA VERDE
La conferenza di ieri qua a San Giorgio di Nogaro è stata effettivamente fra le più divertenti. Il tema principale era sicuramente l’acciaieria che si vuole costruire nell’area, nonostante gli allarmi e le attenzioni che riguardano l’impatto ambientale, i rischi per il territorio, già vulnerabile a causa della risalita del cuneo salino, ma anche per la stessa impresa, che si trova in una zona estremamente esposta ai cambiamenti che verranno perché già al di sotto del livello del mare. La comunità è estremamente compatta e attenta alla situazione, e non appena ci si accomoda in sala si percepisce la tensione che corre fra le sedie, le mani sono pronte ad alzarsi per prendere parola, i borbotti ad ogni minimo malfunzionamento o imprevisto che ritarda il momento dello scontro, i rimproveri del moderatore rivolti come a un alunno indisciplinato fra i primi banchi al signor Tibaldi, che freme all’idea di potersi confrontare con i rappresentanti del gruppo che sta portando avanti il progetto presenti in sala.
Non si arriva alle mani come l’anno scorso, ma forse solo per la prontezza del moderatore, che interrompe la discussione quando si percepisce che le mani non si stanno più per alzare solo per prendere parola. A bordo nel pomeriggio si fanno le ultime attività di rappresentanza, fra i laboratori con i bambini particolarmente vivaci e i saluti al circolo locale di Legambiente.
Cominciano anche le operazioni di smantellamento delle cuccette di tutti coloro che domani torneranno a casa. Si cercano calzini, si perdono caricatori, si ritrovano magliette, si scaricano biglietti, si riempiono valigie e si svuotano i frigoriferi. Ecco che i cuori sono tornati in ordine, pronti a salpare di nuovo. Delle tartine composte con cura raccolgono tutti gli affetti raccolti lungo la campagna. Salumi sardi accompagnano il formaggio recuperato in Romagna, la feta si adagia sul basilico che ci hanno regalato in Puglia, il vino è veneto, la birra friulana e le pance sono piene. Oggi, 11 agosto, io e il comandante Marco salutiamo gli ultimi superstiti della Goletta, e ci avviamo tristi verso Trieste a chiudere il percorso. Ci arriviamo semplicemente a bordo di Oloferne, senza comitati d’accoglienza, conferenze da fare o bambini da far appassionare. La navigata è silenziosa per la prima volta, entrambi a turno ne approfittiamo per dormire.
Tante volte mi sono ritrovato senza sapere bene cosa scrivere, magari dopo qualche giornata più vuota o fin troppo piena. È difficile farlo soprattutto così a caldo, con ancora tutto in disordine e la valigia sfatta. Solo grazie, a tutte le persone che sono state a bordo e hanno partecipato e realizzato la Goletta Verde. Fra portavoce, laboratori, cetologi, uffici stampa, volontari, marinai e imbucati, non basterebbe un’altra rubrica per elencarli tutti. Spero di essere riuscito a fermarvi tutti fra queste righe, e se non ci sono riuscito vi devo un’altra cena ovunque ci si incontrerà, stavolta pagata.