OPEN AI

Nella settimana in cui mi dedico alla lettura di 'Schiavi del clic', nel mondo di Chatgpt-openAI succede di tutto. Il CEO viene cacciato, si allea con Microsoft, in qualche modo rientra, caccia via i traditori e riprende il suo posto. Avere visto la serie 'Succession' mi aiuta a immaginare il clima. Questo girotondo viene spiegato dai media come un conflitto relativo al mettere sul mercato una AI più potente, accompagnato dagli allarmi per il pericolo che correrebbe l’umanità lanciati dai soliti, ai quali si contrappone ovviamente l’opinione di chi nega tali rischi. Vediamo che mi dice Chat 3.5.

Sempre più sconcertata proseguo la lettura de 'Gli schiavi del clic'. Parcellizzazione, esternalizzazione e precarizzazione procedono di pari passo. Dietro le AI si celano masse di umani, al punto che l’autore la definisce 'intelligenza artificiale artificiale'. Tutto ben nascosto tanto da evocare la storiella del finto robot vestito da turco che giocava a scacchi con dentro un nano che muoveva le braccia meccaniche, che illustra in maniera esemplare la necessità del lavoro umano. Si tratta del cuore del machine learning: perché le macchine imparino a pensare come gli umani è necessario che gli umani stessi le istruiscano. Non sorprende perciò che Amazon si sia ispirata al celebre automa per dare un nome alla sua piattaforma di microlavoro Mechanical Turk.

Talvolta anche le attività più semplici risultano troppo complicate per una macchina: per esempio, uno dei problemi ricorrenti di Amazon è stato per lungo tempo eliminare i doppioni dal suo vasto catalogo di articoli. “All’inizio degli anni duemila, prendendo atto dell’inefficacia delle soluzioni software, gli ingegneri della società di Seattle hanno sperimentato un sistema che consisteva nell’assumere un gran numero di persone, pagate a cottimo, per esaminare alcune pagine e segnalare le ripetizioni. 'Schiavi del clic', perché lavoriamo tutti per il nuovo capitalismo, è un testo manifestamente politico. Liberi dunque di dubitare di tutte le affermazioni. Resta purtroppo reale la nebbia che avvolge il mondo delle AI. Importante è saperlo.