Educare alle emozioni.
Premessa. Non ho voglia di scrivere con l* e con la schwa. Non ho voglia di scrivere tutto due volte al femminile e al maschile. Quindi ho deciso di usare il femminile come universale. Il maschile è sottinteso. D’altra parte l’analfabetismo emotivo contemporaneo affligge più uomini che donne, quindi è da queste che possiamo realisticamente aspettarci novità. Goleman lo scrisse negli anni ottanta: attenzione all’anafalbetismo delle emozioni! Sono passati quasi cinquant’anni e quell’allarme non è stato raccolto.
Ho ascoltato questa mattina alla radio una notizia che mi ha lasciato senza parole. Non è una novità, ma finora mi era sfuggita.
Il sindaco di New York City, Eric Adams, ha annunciato che la sua amministrazione (come già altre avevano fatto da mesi) ha intentato una causa contro Meta (proprietaria di Facebook e Instagram), Alphabet (proprietaria di YouTube), Snap Inc. (proprietaria di Snapchat) e ByteDance (proprietaria di TikTok). La denuncia sostiene che le aziende abbiano "progettato e commercializzato intenzionalmente le loro piattaforme per attrarre, catturare e creare dipendenza nelle bambine e nelle adolescenti". Per manipolarle. New York, ha dichiarato il sindaco, spende 100 milioni di dollari all'anno per i programmi di trattamento della salute mentale delle giovani: molti siti di social media finiscono per mettere in pericolo la salute mentale delle bambine, "promuovono la dipendenza e incoraggiano comportamenti malsani", ha affermato.
No, ho pensato, di nuovo! Si guarda il dito e non la luna. Ricordate la questione degli incidenti del sabato sera, delle giovani sballate nelle discoteche? Si diede la colpa alle discoteche. La manipolazione atta a creare dipendenza è un dato di fatto scientificamente accertato, studiato; l’uso massiccio, subliminale, di tecniche per condizionare l’umano è inarrestabile: non si ferma il vento con le mani. Si può solo evitare che ci travolga, riparandosi adeguatamente. La dipendenza si combatte con la capacità di stare da sole e di non essere travolte dalle emozioni. Dal momento in cui nasciamo, il “qui e ora” è l’unica cosa di cui disponiamo realmente. Possiamo ricavare tanti insegnamenti dal passato, ma non possiamo cambiarlo. Possiamo avere speranza nel futuro ma non possiamo sapere come sarà. L’unica cosa che possiamo fare è vivere il presente. L’antidoto alla manipolazione è la mindfulness.
La traduzione in italiano della parola mindfulness è consapevolezza. Per dare un corretto significato al termine mindfulness, quindi, possiamo pensare che esso rappresenti l’essere pienamente presenti e consapevoli di quello che sta accadendo in un preciso momento, vivendo nell’istante presente. Denunciare le big tech sarebbe come denunciare il freddo se girando poco vestito con temperature invernali mi prendo un raffreddore. "Dobbiamo però ora partire dal presupposto che l’uso dell’intelligenza artificiale generativa, presto nella sua versione a piena potenza, diventerà una sorta di condizione di partenza. Non c’è neo-luddismo che possa fermare questo processo, possiamo solo moderarne normativamente con progressione gli effetti. 'La potenza è nulla senza il controllo' era il motto di una celebre multinazionale nata in Italia.
Su questa base dovremo formare sempre più le nostre giovani (i nostri giovani) alle competenze proprie dell’umano: la comprensione dei dati e delle loro implicazioni, l’etica, la capacità e l’autonomia decisionale, la consapevolezza dei propri limiti come delle proprie personali inclinazioni e ambizioni. Come formare le nuove generazioni a tutto questo? Le implicazioni radicali di questa riflessione impatteranno qualsiasi segmento di attività umana, ma soprattutto sull’istruzione di ogni ordine e grado" - scrive Guido Saracco, rettore del Politecnico di Torino. Come formare le nuove generazioni è la domanda che porta inevitabilmente al dilemma se sia nato prima l’uovo o la gallina. Si comincia dalle giovani o si comincia dalle umane che si assumono la responsabilità di mettere al mondo una figlia creando quell’agglomerato che chiamiamo ancora famiglia, ancorché arcobaleno, per segnalarne la varietà? Attiviamo una campagna di educazione alla genitorialità per garantirci una ragionevole percentuale di esseri umani competenti in umanità? Torniamo a Saracco. Dobbiamo formare le giovani alle competenze proprie dell'umano. La conoscenza delle emozioni è la condizione sine qua non per acquisire consapevolezza e di conseguenza competenza nella materia dell’umano. E quale è l’età per iniziare a studiare la materia dell’umano? L’età per iniziare è il punto zero, quando il taglio del cordone ombelicale determina l’esistenza di un individuo. Dunque chi sono le formatrici? Le care giver, con parole e fatti, con coerenza tra parole e fatti. Cioè chi ha messo al mondo quell’essere umano. E chi forma le formatrici? Le adulte. Non sono tante , ma ci sono. Lanciare una campagna di reclutamento per filosofe, sociologhe, antropologhe, psicologhe, artiste disposte a una mobilitazione città per città, asilo per asilo, ufficio per ufficio per una grande campagna di educazione alle emozioni. Una alfabetizzazione di massa facile da attuare anche grazie alle opportunità che offre l’intelligenza artificiale.