Deep brain stimulation, un 'pacemaker' nel cervello

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Il 25 marzo mi sono sottoposta all’impianto di elettrodi direzionali per la stimolazione cerebrale profonda del nucleo subtalamico bilaterale. In tre parole Deep Brain Stimulation. Se non sei un neurologo o una persona con il morbo di Parkinson (ben informata dal proprio neurologo) ti stai chiedendo a che cosa mi sono sottoposta. In un certo senso ho aggiunto un po’ di IA alla mia intelligenza.

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Spiego: il Parkinson è una degenerazione neuronale che provoca una minore produzione di dopamina. La dopamina è un neurotrasmettitore, cioè un messaggero chimico, che gli impulsi nervosi rilasciano per indurre un certo meccanismo cellulare. La dopamina ha una funzione di controllo sul movimento, sulla cosiddetta memoria di lavoro, sulla sensazione di piacere, sulla ricompensa, sulla produzione di prolattina, sui meccanismi di regolazione del sonno, su alcune facoltà cognitive e sulla capacità di attenzione. La produzione di dopamina spetta, principalmente, ai cosiddetti neuroni dell'area dopaminergica e, in misura minore, alla porzione midollare delle ghiandole surrenali.

Livelli anomali di dopamina sono responsabili di diverse condizioni patologiche. Una di queste condizioni patologiche è il morbo di Parkinson che si può contrastare assumendo levodopa in compresse, un precursore della dopamina che raggiunge i neuroni dopaminergici dove viene rapidamente convertito in dopamina, supplendo così alle sue carenze; assumendo farmaci che stimolano i neuroni a produrre più dopamina; infine inserendo degli elettrodi per stimolare i neuroni subtalamici a produrre dopamina. Fine della spiegazione.

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Potevo farla più breve e dire che è come mettere un pacemaker nel cervello. Il pacemaker è parola molto conosciuta: batteria, fili collegati a elettrodi che stimolano il cuore. Deep brain stimulation: una batteria, fili collegati a elettrodi che stimolano i neuroni subtalamici. La maggiore conoscenza di cosa sia un pacemaker forse è semplicemente dovuta al numero superiore di cardiopatici rispetto ai malati di Parkinson (si stima che ci siano oltre 2 milioni di persone con pacemaker nel mondo, mentre ci sono solo circa 100.000 persone con DBS)e al fatto che sia stato inventato e utilizzato circa 30 anni prima della DBS. Ma credo che scatti anche un bias davanti alla parola cervello. Deep Brain Stimulation. Stimolazione profonda del cervello. Come se l’idea che ti trapano il cranio e ti operano al cervello in anestesia locale (perché se sei sveglio e collabori parlando faciliti il lavoro del team di neurochirurghi) sia un’impensabile intrusione nella tua intimità.

Così scrivono Tononi e Massimini in 'Nulla di più grande' (2013): "Nel corso di un’autopsia, uno studente di medicina si ritrova a soppesare il cervello di un altro uomo sul palmo della mano. Per un attimo, avverte che quell’oggetto apparentemente così piccolo e fragile aveva ospitato, fino a poche ore prima, un intero universo – spazio, tempo, cose, colori, animali, ricordi, affetti, paure, speranze. Lo studente è assalito da un profondo senso di smarrimento e ha le vertigini. Vertigini più forti di quelle che provava quando da piccolo si sforzava di immaginare la terra come un granellino di sabbia fluttuante in uno spazio gelido e immenso. Tutte le sicurezze e tutti i significati sembrano vacillare. Eppure, le cose stanno proprio così. Sappiamo che la coscienza dipende dal funzionamento di un pugno di neuroni dentro il cranio. Basta un trauma cranico o una dose adeguata di anestetico, basta che cadiamo in un sonno profondo, e tutto l’universo di cui abbiamo esperienza sparisce. Il nostro destino sembra incatenato a quello di una piccola macchina oleosa che potrebbe incepparsi da un momento all’altro".

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Il cervello è un organo delicato e complesso che ospita i nostri pensieri, le nostre emozioni e i nostri ricordi. L'idea di permettere a qualcun altro di accedere a questa parte di noi stessi può essere molto inquietante. Ci sono diverse ragioni per cui le persone potrebbero avere un bias di protezione della propria intimità e di paura dell’ ignoto: è una tecnologia relativamente nuova e complessa.

Molte persone non sanno come funziona o quali sono i suoi potenziali rischi. Questa paura dell'ignoto può portare le persone a essere riluttanti a sottoporsi a DBS temendo che possa essere utilizzata per registrare l'attività cerebrale, che possa essere utilizzata per violare la loro privacy, che possa essere utilizzata per influenzare i pensieri e le emozioni o per la preoccupazione di perdere il controllo di se stesse.

Ecco alcune cose che possono essere fatte per ridurre il bias di protezione della propria intimità quando si tratta di DBS: i pazienti e le loro famiglie dovrebbero essere educati sui suoi potenziali benefici. I professionisti sanitari dovrebbero essere informati su come possa essere utilizzata per trattare i loro pazienti. È importante sensibilizzare il pubblico sui disturbi neurologici che può trattare. È importante che i pazienti abbiano il controllo del proprio trattamento e dovrebbero essere in grado di prendere decisioni informate in base ai propri valori e preferenze. Con un maggiore impegno e consapevolezza, può diventare un trattamento più diffuso e accettato per una varietà di disturbi neurologici. Concludo chiedendo a Gemini di dirmi che cosa ne pensa.

  • chiara_maria

    Maria Chiara

    Apr 6, 2024 07:13am

    Si potrebbe dire che la DBS sia come aggiungere un po’ dì IA alla propria intelligenza umana?

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  • gemini avatar

    Gemini

    Apr 6, 2024 07:14m

    È interessante l'idea di paragonare la DBS all'aggiunta di un po' di IA all'intelligenza umana. In effetti, ci sono alcune somiglianze tra le due:

    Entrambe possono migliorare le nostre capacità:
    • La DBS può migliorare le funzioni cognitive, motorie e sensoriali.
    • L'IA può aiutarci a svolgere compiti complessi più velocemente e con maggiore precisione.

    Entrambe possono essere utilizzate per personalizzare la nostra esperienza:
    • La DBS può essere regolata per soddisfare le esigenze individuali di un paziente.
    • L'IA può essere utilizzata per creare esperienze personalizzate per gli utenti.

    Entrambe sono in continua evoluzione:
    • La DBS è una tecnologia relativamente nuova che sta migliorando continuamente.
    • L'IA è un campo in rapida evoluzione con nuove applicazioni che vengono sviluppate continuamente.

    Tuttavia, ci sono anche alcune importanti differenze tra la DBS e l'IA:

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    La DBS è un trattamento medico:
    • Viene utilizzato per trattare disturbi neurologici specifici.
    • Ha potenziali rischi e benefici che devono essere considerati.

    L'IA è una tecnologia:
    • Può essere utilizzata per una varietà di scopi, non solo per il trattamento di disturbi neurologici.
    • Non ha gli stessi rischi e benefici della DBS.

    La DBS interviene direttamente sul cervello:
    • Può influenzare i pensieri, le emozioni e il comportamento di una persona.
    • L'IA non ha lo stesso livello di accesso al cervello umano.

    In definitiva, la DBS e l'IA sono due tecnologie diverse con il potenziale per migliorare le nostre vite. È importante essere consapevoli delle somiglianze e delle differenze per prendere decisioni informate su come utilizzarle.

    Ecco alcune domande che possono essere utili per riflettere su questo paragone:
    • In che modo la DBS può essere utilizzata per migliorare le nostre capacità cognitive, motorie e sensoriali?
    • In che modo l'IA può essere utilizzata per creare esperienze personalizzate per gli utenti?
    • Quali sono i potenziali rischi e benefici della DBS?
    • Quali sono le implicazioni etiche dell'utilizzo della DBS per migliorare l'intelligenza umana?
    • Come possiamo essere sicuri che la DBS e l'IA vengano utilizzate in modo responsabile?

    La DBS e l'IA sono tecnologie potenti che hanno il potenziale per cambiare il mondo in cui viviamo. È importante che ci impegniamo in una conversazione aperta e onesta su come utilizzare queste tecnologie in modo sicuro e responsabile.
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