Le A.I. e le domande stupide
Repetita iuvant. Tempo fa ho dedicato la mia rubrica ai consumi energetici della IA. Ho interrogato la IA creando un paradossale corto circuito. Stavo consumando energia per sapere quanta energia consuma l'Intelligenza Artificiale. Per non parlare dei consumi idrici.
Ho ascoltato Radio 24, che domenica scorsa ha dedicato la trasmissione 'Si può fare' ai consumi della IA e al ruolo che potrebbe svolgere per progredire velocemente verso il raggiungimento degli obiettivi in essere per contrastare il cambiamento climatico. (chissà perché nel palinsesto è alle nove di mattina della domenica. Sicuri che sia la fascia oraria di maggiore ascolto?)
Le AI generative consumano uno sproposito, ma avrebbero le competenze per intervenire e trovare nuove soluzioni.
L’Irlanda, che nella sua capitale ospita Google, ha dei consumi altissimi. Google e Microsoft hanno consumato nel 2023 più energia di molti Stati in via di sviluppo, dove la questione energia si scontra con complicate contraddizioni. Lì servirebbero le IA generative per implementare nuovi modi di produzione, ma la scarsa diffusione di Internet e la esigua presenza di talenti che sappiano adeguatamente usare la AI generativa rallentano tutto il processo. Per ora ci si limita a parlare di numeri, ma si rischia di arrivare a scontrarsi sulla praticabilità.
Le AI generative hanno un enorme potenziale per innovare e creare un recupero di efficienza. Noi siamo un paese tra i più importanti in quanto a manifattura e potremmo fare grandi cose nell’ ambito delle innovazioni di prodotti. I consumi energetici dei data center potrebbero raddoppiare ma questi consumi ci darebbero la possibilità di risparmiare nei processi produttivi. L’impatto complessivo sarebbe consumare meno energia e permettere un salto qualitativo.
Abbiamo ancora molte questioni aperte. L’uscita dalle fonti fossili è di là da venire ed è tema di discussione. Secondo alcuni esperti noi dovremmo avere il coraggio di fare la transizione dal fossile al sole. Eppure siamo ancora lontani. Sarebbe inoltre necessario un piano nazionale che ci consenta autonomia. Per la sicurezza nazionale. Ma, sempre secondo gli esperti, non ingraniamo la giusta marcia. Quello che è davvero importante è darsi obiettivi sensati. Il cambio climatico è molto più veloce di quanto immaginato.
Poi c’è la questione dei talenti. Le possibilità della AI generativa di risolvere questioni è strettamente intrecciata, come già detto, con i talenti. Il mondo del lavoro collegato alle AI generative cerca giovani talenti, che sono pochi. Nel mondo della produzione italiano i corsi sono recenti. L’offerta è limitata. Qualsiasi azienda privata e non ha iniziato da poco a creare adeguati percorsi di formazione per essere più innovativi. Come è già successo per i computer, ma in modo ancora più drastico, le AI generative comportano un cambiamento nell’organizzazione del lavoro e nei processi produttivi.
Nell’insieme trasmissioni come questa confermano che c’è chi guida queste trasformazioni: sono quindi sono rassicuranti rispetto a cambiamenti che spaventano perché difficili da comprendere, e che sembrano essere abbandonati a loro stessi.
Comunque un punto è chiaro. Smettiamola di fare domande stupide a chatgbt…..costa troppo.