Minori e cell, vietato vietare
Psicologi, pedagogisti , psicoterapeuti, scienziati, insomma persone serie e competenti stanno raccogliendo firme per chiedere al governo di fare una legge che introduca la più grande, assurda, controproducente misura che si possa pensare. Vietare gli smartphone fino a quattordici anni . E perché quattordici e non tredici o quindici? Hanno tirato i dadi? Il problema di un uso inadeguato e pericoloso dello smartphone dipende dalla maturità dei ragazzi e delle ragazze e la loro maturità dipende soprattutto dalla famiglia e in seconda battuta dalla scuola. Non si sono mai risolti i problemi con un divieto. Soprattutto quando arriva che i buoi sono già scappati.
La stessa storia ci fu per le discoteche e le morti del sabato sera. 'Accorcia la notte e allunga la vita' fu lo slogan scelto dal ministro per i Rapporti con il Parlamento per lanciare la campagna informativa sul disegno di legge per le discoteche. La proposta normativa, che approdò in Aula il 22 marzo 2004 e li si è impantanata, prevedeva che in tutti i locali la musica dovesse cessare entro le 3, le 4 nei tre mesi estivi. Così parlò in aula il relatore :“La finalità comune di tutte le iniziative legislative in materia consiste nell'adozione di misure volte a ridurre, per quanto possibile, il drammatico fenomeno degli incidenti stradali, spesso mortali, che si verificano soprattutto nelle notti di fine settimana e che coinvolgono, principalmente, i giovani che escono dalle discoteche e dai locali di ritrovo notturno.” Ci fu uno scontro verbale violentissimo tra gestori delle discoteche e associazioni delle famiglie. Poi saggiamente le discoteche si organizzarono mettendo a disposizione dei pullman e anche i ragazzi e le ragazze trovarono una soluzione. A turno uno non beveva e guidava. Credo che il disegno di legge giaccia in un qualche cassetto della Camera.
Il primo Iphone è uscito a gennaio 2007. Possiamo ipotizzare che in quell’anno i minori che usavano il cellulare avessero tra i dieci e i diciotto anni. Quindi adesso hanno tra i ventisette e i trentacinque anni. Per ora non ho avuto modo di vedere ricerche scientifiche che dimostrino i danni neurologici e psichici. Sicuramente le ricerche ci sono, sicuramente si sa quali aree cerebrali e funzioni del cervello siano più colpite. E dopo i quattordici anni non ci sono più danni neurologici? E gli anziani? E le malattie neuro degenerative che pare siano in aumento tra i giovani trentenni? Parkinson, Sla, Sclerosi multipla, Alzheimer che sono costosissimi da curare oltreche difficili. Sappiamo che il fumo fa venire il tumore e infatti sono tantissimi i luoghi dove non si può fumare e i tabaccai non possono vendere le sigarette a chi ha meno di diciotto anni. Nonostante ciò, nessuna norma vieta ai minorenni di fumare.In Italia, già fra i 13 e i 15 anni un ragazzo su cinque fuma quotidianamente sigarette tradizionali, mentre il 18% utilizza sigarette elettroniche. Il consumo inizia generalmente durante l'adolescenza, spesso anche prima: nel 2018 quasi 100 mila ragazzi hanno provato a fumare prima dei 12 anni.
Considero l’appello lanciato da Pellai una provocazione per affrontare una vecchia tematica, un cavallo di battaglia di Medicina democratica, ( qualcuno se la ricorda? ) che era la prevenzione. Relativamente alle nuove tecnologie in generale penso che sia impossibile in una democrazia vietare alcunché. Si tratta invece di fare un lavoro assai più impegnativo. Insegnare a tutti e tutte massicciamente costi e benefici di ogni strumento.
Siamo immersi nelle onde radio che sono l’aspetto più dannoso per le nostre reti neurali. Altro intenso lavoro lo richiederebbe potere cominciare a valutare quali siano i danni se si leggono solo eBook, se si scrive solo con la tastiera, se si frequentano siti senza cautela, se non si sa impostare correttamente la privacy. Se si apre una discussione che vada oltre vietare si vietare no, allora Pellai avrà raggiunto il suo scopo. Come lui io sono una psicoterapeuta anche specializzata in età evolutiva. Ho lavorato trenta anni. Ho lavorato vis a vis e online. Ho usato Skype e whatsapp. Uso Facebook. I ragazzini e le ragazzine si vedono ai giardini, poi tornano a a casa e proseguono su Tik tok. Oppure fanno una chiamata Skype alla loro terapeuta. Magari ascoltano una conferenza sul clima su you tube su cui sono arrivati per sbaglio e rimangono ad ascoltare. Piuttosto chiediamo agli ingegneri informatici di costruire smartphone adatti ad ogni fascia d'età e magari , già che ci sono, con più attenzione anche al genere.