NAPOLI SANITÀ.
CRISTALLINI
UNA CHIESA
IN AZZURRO

Si chiama “Luce al Rione Sanità” il progetto avviato due anni fa dalla Cooperativa La Paranza che ha portato al recupero e alla riapertura dell’antica chiesa di Santa Maria Maddalena ai Cristallini, posta appunto in quel Rione Sanità di Napoli dove Mario Martone ha ambientato il suo “Nostalgia” e dove non passa giorno che succeda, finalmente, qualcosa di buono.



Il progetto, finanziato da Fondazione con il Sud e Intesa San Paolo, si allaccia al PNRR per la parte che riguarda il contrasto alle disuguaglianze, l’inserimento lavorativo di giovani in situazione di fragilità e la rigenerazione urbana in contesti di marginalizzazione. Lo scorso maggio, nell’ambito dello stesso progetto, è stata riaperta dopo 40 anni di chiusura anche la chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi che oggi ospita un nuovo infopoint turistico e lo Jago Museum, che accoglie le opere dell’artista Jago che da alcuni anni vive e lavora a Napoli. Ed è stata anche potenziata l’offerta culturale della Basilica di San Severo fuori le Mura, che ospita un’altra opera di Jago, “Il Figlio velato”. Queste due ultime azioni hanno permesso l’inserimento lavorativo di dieci giovani del quartiere e la nascita di una nuova impresa sociale, “La Sorte”.



Ma oltre al recupero e alla rifunzionalizzazione delle suddette chiese, negli ultimi due anni “Luci al Rione Sanità” ha attivato anche workshop artistici in ambiti quali pittura, fotografia, cinema e conoscenza del territorio rivolti a 60 ragazzi dai 16 ai 25 anni. Durante uno di questi percorsi formativi, questi giovani hanno dipinto con venti diverse tonalità di azzurro gli interni della chiesa dei Cristallini guidati dagli artisti Tono Cruz, Mono Gonzales e Giuliana Conte e oggi gli interni della chiesa appaiono decorati con i volti delle persone del quartiere, raccontando come abbiano imparato a trasformare in coraggio e azioni positive le loro paure e fragilità.

Grazie anche alla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, la visita alla chiesa sarà dunque un’esperienza immersiva, accompagnata da una partitura che Ennio Morricone compose di getto nel 2013, scosso dal naufragio al largo delle coste di Lampedusa in cui persero la vita 386 migranti. L’altare della chiesa, inoltre, è stato realizzato dai detenuti del carcere di Secondigliano, che hanno partecipato a un corso di falegnameria e liuteria, con la prua di una delle barche dei migranti.

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Nel corso di questi anni molti spazi negati alla fruizione del Rione Sanità sono diventati strumento per generare cambiamento e innovazione, coinvolgendo la comunità e ottenendo che i beni culturali religiosi non appartengano più solo alla Chiesa ma alla collettività dei credenti che in essi ritrovano le loro tradizioni e cultura ma anche occasione di riscatto e futuro. “Culto e cultura sono un binomio che prende forma alla Sanità - afferma il parroco don Luigi Calemme - unendo le esigenze di comunità e di formazione del quartiere”.

In questo modo la chiesa dei Cristallini, situata in una stradina dove nel 1998 la camorra fece esplodere un’autobomba che provocò danni alle cose e venti feriti, diventa un’altra importante tappa di quel percorso di riappropriazione del quartiere da parte dei suoi abitanti che la Cooperativa La Paranza e la Fondazione Comunità San Gennaro portano avanti da oltre 15 anni e che ha reso possibile la riapertura delle Catacombe di San Gennaro e a breve anche la riapertura del Cimitero delle Fontanelle.



(Dal 29 agosto la chiesa sarà aperta al pubblico gratuitamente tutti i giorni dalle ore 10 alle 13.
Durante la visita sarà possibile informarsi degli altri progetti che qui hanno casa, come L’Orchestra del Mare, Tornaccantà e Voices of Naples.
L'esposizione è stata inaugurata il 28 agosto alla presenza del Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e degli artisti che hanno guidato i workshop con un intervento musicale del progetto Tornaccantà).

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